Le cupe atmosfere di passaggio dall’autunno all’inverno meteorologico, tra novembre e dicembre, causa cielo spesso coperto da nubi basse e precipitazioni in atto, non tardano a far desiderare il ritorno di condizioni più asciutte e solatìe. E invece, ora, i modelli di previsione annunciano un persistere di piogge e umidità: come finirà, lo vedremo poco per volta. Non c’è dubbio, comunque, che i pronostici di freddo vengono più facilmente smentiti rispetto a quelli che inquadrano l’arrivo di un tempo più mite rispetto a quello che competerebbe alla stagione: un motivo ci sarà e ormai pare anche piuttosto assodato. Intanto, novembre se ne è andato in archivio e con lui l’intero trimestre autunnale.
Pur recuperando in frequenza di giorni piovosi, quanto agli apporti non si è vista grande abbondanza, per cui anche novembre si è chiuso un poco in deficit, specie nel nord della provincia. Nel fondovalle dell’alta Lunigiana lunghe serie di osservazioni indicano per novembre un apporto medio di 240-250 mm: ne sono caduti 171,4 a Pontremoli e 177,0 a Villafranca; contro i 200 mm delle conche della Lunigiana orientale, ne sono scesi 165,0 a Gragnola. Presso la costa, agli attesi 160-170 mm, Massa ha risposto con 152,6 mm.
Sono scostamenti di modesta entità, ma giunti verso il termine di un anno dei più secchi, perciò è stato importante per i corsi d’acqua che, per lo meno, sia ripreso un certo ritmo nel passaggio dei sistemi perturbati. Quanto alla stagione nel complesso, la carenza idrica non è certo stata recuperata visti gli scarsissimi apporti di ottobre. In tema di temperature, altro disco rotto: ennesimo mese con valori sopra norma. Di un solo grado, si dirà, ma trattasi di 1°C oltre la norma già mite del trentennio più recente. Solo marzo e aprile, quest’anno, si sono rivelati in contro tendenza con temperature di poco inferiori ai canoni. Per il resto, surplus a volontà e, in valore assoluto, ben più marcati dei timidi cenni in senso opposto.
La temperatura media di novembre, pari a 10,3°C a Pontremoli-Verdeno, colloca il mese appena trascorso all’8° posto tra i mesi di novembre più miti da inizio misure nel 1929. Lo scarto da norma si è reso più evidente nei valori massimi (+1,4), più contenuto in quelli minimi (+0,8), sancendo uno scarto sulla media generale di +1,1°C: come detto, 10,3°C contro 9,2°C. Si rammenta che, nel trentennio 1971-2000, la media normale di novembre era di 7,7°C. Da allora, ne è passata acqua sotto i ponti… pardon, ne è stata immessa di CO2 in atmosfera!
Molto mite il decorso dell’intero autunno, però in zona non si è rivelato a livelli termici record o quasi come in diverse località del Nord: si è piazzato sul podio accontentandosi del terzo posto dietro il 2014 e il 2018. Più fedeli alle attese si sono rivelati stato del cielo e soleggiamento, con indici di nuvolosità ed eliofania totale molto prossimi ai canoni novembrini. Dicembre non è partito male, recando 50 mm di piogge diffuse a valle e fino a 80-90 sui rilievi tra venerdì sera e lunedì pomeriggio. Le schiarite apertesi nella serata di lunedì, l’ambiente umido al massimo e l’assenza di vento hanno favorito la formazione di fitta nebbia tra la notte e il mattino di martedì 6.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni