Inaugurata in San Caprasio, è visitabile fino al 28 maggio 2023
“L’abito del sacro, le vesti del potere” è il titolo di una originale esposizione allestita ad Aulla nel Museo di San Caprasio e inaugurata sabato 26 novembre dal sindaco Roberto Valettini, dall’on. Valdo Spini e dal direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali don Emanuele Borserini. All’interno del Museo, Barbara Sisti ha ideato e curato il progetto espositivo con la collaborazione di Sonia Lazzari e Alice Pugnana: un progetto voluto dagli “Amici di San Caprasio” e dalla Parrocchia in collaborazione con l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli.
Accanto alla riproduzione dei severi abiti monastici è la figura ricostruita di un vice abate di fine settecento, desunta da un prezioso disegno donato da Maria Baracchini, ad aprire la sezione dedicata alle vesti del potere. Il vice abate del ritratto era un laico che governava l’abbazia dopo che, a partire dal 1554, gli abati furono dei laici incaricati di curare gli interessi economici dell’abbazia e garantire la presenza di sacerdoti. Il nostro indossa un capo di vestiario elegante, molto alla moda a fine XVIII secolo che per forma e stile ricordava vesti orientali tipiche dell’India e della Persia.
L’altro abito espressione del potere è quello del bel busto marmoreo di Adamo Centurione che presenta un giubbone abbottonato con sulle spalle un manto che copre le spalle e un colletto prezioso realizzato a merletto: vesti tipiche e austere della nobiltà genovese. Il filo rosso che lega l’esposizione è quello dell’abito e delle sue molteplici accezioni: oltre a quelli espressione di gente di potere, gli abiti ecclesiastici esposti rimandano all’ambito liturgico nel quale la veste identifica i ruoli, definisce i momenti, enfatizza i gesti del rito. I rigorosi abiti monastici presenti nel percorso ci riportano ai ritmi semplici della vita del chiostro, alle preghiere e al lavoro quotidiano così come si sono svolti nei secoli a San Caprasio.
Una recente cospicua donazione fatta alla parrocchia è costituita da vesti liturgiche realizzate in preziosi tessuti di seta policroma che rimandano alle donazioni che privati facevano delle proprie ricche vesti che venivano smontate e reimpiegate per la realizzazione di paramenti liturgici. L’offerta di una propria veste aveva sempre una finalità devozionale: i decori, i colori possono sembrare lontani dall’ambito sacro ma una volta arrivati nel contesto sacro colori e simboli assumevano nuovi significati.
Il visitatore può ammirare sei bellissime pianete dai secoli XVII al secolo XIX ed un video che mostra e spiega la raffinatezza dei motivi decorativi. Alla mostra (visitabile fino al 28 maggio 2023, tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18) hanno collaborato Lorella Giuli, Silvia Mugnaini, Irene Scaravella, Riccardo Boggi, don Lucio Filippi, la ditta Lorella La Volta di Benettini e la Falegnameria Fiasella.