
Mons. Ambrosio ha celebrato la Messa Crismale a Massa in Cattedrale in attesa e in preghiera per il vescovo eletto f. Mario

Dopo due anni di difficoltà dovuti alla pandemia, numerosi sono sacerdoti e fedeli che a Massa hanno partecipato alla Messa Crismale in Cattedrale nel pomeriggio del Mercoledì Santo. Presenti anche numerosi ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima, ad una celebrazione ricca di segni e simboli, come una “pedagogia” della fede. Ma la guerra che devasta persone e città è sullo sfondo delle giornate, e getta un’ombra sul mondo, per cui dalla Chiesa l’invocazione della pace si leva ancora più forte.
La nomina del nuovo vescovo, f. Mario Vaccari, ha acceso una luce di speranza, ridestando la consapevolezza di Cristo, “luce delle genti”, per il futuro dell’umanità. Questa celebrazione, “è il momento di comunione più elevato e più significativo del presbiterio di una Chiesa locale”, come ha indicato il vescovo Gianni nel corso dell’omelia: alla funzione ha partecipato anche il vescovo emerito Alberto, mentre la Cappella Musicale della Cattedrale ha animato la liturgia. Mons. Ambrosio ha auspicato per la Chiesa apuana, “che ho accompagnato e servito per un tratto del suo cammino”, una “forma di vita dal sapore di Vangelo”, in vista dell’ordinazione del vescovo eletto fra’ Mario, che avverrà il 22 maggio in piazza Aranci.
La fisionomia della Messa Crismale rende visibile il clima di una vera festa del sacerdozio ministeriale, inserito all’interno di tutto il popolo di Dio, per cui la benedizione degli oli santi e la rinnovazione delle promesse sacerdotali sono intimamente legate, in quanto discendono dalla persona del Signore Gesù. “Il servizio del sacerdote – ha detto il vescovo Gianni – tocca la dimensione più profonda dell’uomo, il suo destino eterno: chi risponde alla chiamata e si mette alla sequela di Cristo, deve farsi servo”. E ancora: “Siamo chiamati a dare la vita per gli altri, non svolgiamo una funzione, non recitiamo una parte, ma viviamo la missione che il Signore ci affida: questo dono, accolto con gioia, ci trasforma e ci rende capaci di amare e di servire”.
Mons. Ambrosio ha esortato i sacerdoti e i diaconi ad invocare la forza di testimoniare l’amore del Signore “sia con il nostro ministero sia nei nostri comportamenti quotidiani e nelle relazioni tra noi confratelli”. Dopo la benedizione dell’olio dei catecumeni e dell’olio degli infermi, quella dell’olio del crisma ha assunto un significato particolare: infatti verrà utilizzato per la consacrazione del vescovo eletto Mario. “È profumato – ha detto mons. Ambrosio – e il profumo che il Vescovo Mario vuole diffondere nel suo ministero episcopale è il profumo che lo ha attratto per diventare figlio di san Francesco”.
“Il servizio di amore che nasce e si rinnova dall’accoglienza dell’amore ricevuto dal Signore, è il servizio che infonde letizia, perché chi ama serve con gioia, sempre pronto a lavare i piedi dei fratelli, come ha fatto Gesù”. (df)