
Pontremoli: verso i 400 anni dal voto. Sotto la veste seicentesca è una pregevole statua lignea medievale (XIII sec). Intervista a don Luca Franceschini, responsabile dei beni culturali della diocesi

Si celebra quest’anno il 400.mo anniversario del voto alla Madonna del Popolo: mons. Gianni Ambrosio, amministratore apostolico, ha voluto inserire l’anniversario tra gli eventi più significativi dell’anno pastorale insieme con i duecento anni della diocesi di Massa il cui anniversario cade il 18 febbraio. A don Luca Franceschini, responsabile dei beni culturali della diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, Abbiamo rivolto alcune domande sullo stato di conservazione e sull’iconografia della statua conservata nel Duomo, immagine di fronte alla quale venne pronunciato il voto nel 1622.
Don Luca, sono state compiute verifiche sullo stato di conservazione dell’opera e quali sono le condizioni della statua lignea?

“Lo stato di conservazione della statua è buono; è stata oggetto di un recente studio da parte di collaboratori del nostro Ufficio diocesano per i beni culturali che negli anni 2015/17 ha realizzato un importante studio sulle statue vestite che ha portato ad una mostra in Museo Diocesano e alla pubblicazione di uno studio a cura di Antonella Capitanio pubblicato dall’Università di Pisa nel 2017 intitolato ‘Statue vestite, prospettive di ricerca’. Oggetto dello studio è stato principalmente l’abito, tuttavia la preziosa immagine è stata spogliata del vestito che impedisce la visione dell’iconografia originale e poi rivestita”.
Che cosa può dirci in merito all’iconografia originale?
“L’immagine è ben conservata e colpisce per l’inattesa iconografia che per nulla si intuisce guardando l’attuale collocazione e finitura. Si tratta infatti di una scultura medievale completa in legno dipinto con la Madonna seduta e il Bambino in braccio mentre all’osservatore odierno appare come una statua vestita in piedi. In somma, togliendo l’abito, pur molto bello e ricco di ricami, si rimane sorpresi di tanta bellezza”. Sono in programma interventi di restauro? “Al momento non sono previsti restauri anche a motivo del buon stato di conservazione del manufatto; ovviamente, data la sua importanza, andrà periodicamente monitorato anche perché, per la collocazione, non è facilmente accessibile né visibile nel dettaglio”.
Nel corso dei secoli l’opera d’arte è stata oggetto di una importante evoluzione che ne ha modificato l’iconografia. Che ne pensa?
“L’opera è stata modificata senza tuttavia rendere definitivo lo stato attuale. Un importante studio è stato redatto da Caterina Rapetti nel 2001 con il titolo ‘La ritrovata immagine della Madonna col bambino di Santa Maria in Piazza a Pontremoli’; ulteriori studi, tra i quali quello citato, hanno portato alle stesse conclusioni. Si tratta di un’opera in legno della prima metà del XIII secolo di scuola emiliana o, come sostiene Marco Collareta, lombarda. Le sue vicende sono legate alla devozione del popolo pontremolese e alla dolorosa prova della peste del Seicento. Le vesti e le corone sono del 1695 ma già nel 1622 era stato espresso il voto di cui si celebra il quattrocentenario mentre nel 1630 la Madonna del Popolo era stata proclamata Regina populi nostri”.
Da quattro secoli i fedeli osservano l’immagine conservata nella nicchia in alto dietro l’altare…
“Certo e attorno ad essa è stato costruito tutto l’apparato barocco della cornice marmorea e dell’abside della Cattedrale rendendo la “nuova” iconografia inserita in un contesto che ne esalta la bellezza e ne propone la devozione. Personalmente l’opera originale mi piace molto e in un certo senso mi rattrista pensare che non sia visibile e apprezzabile. Tuttavia ritengo che la devozione del popolo e l’evoluzione storica che ha prodotto l’immagine così come oggi la conosciamo non si possa spazzare via, ma vada accolta quale frutto di un percorso storico e di pietà del popolo e della Chiesa pontremolese”.
In occasione dell’anniversario ormai vicino si può ipotizzare un “ritorno alle origini”?
“Come già accennato ritengo impossibile ipotizzare di collocare nell’attuale nicchia l’opera antica dal momento che tutto l’insieme è stato realizzato per esporre l’immagine ‘in piedi’ in un contesto barocco e non certo romanico. Oltre all’aspetto estetico credo poi che esporre l’immagine spogliata del suo abito e magari delle sue corone – che richiamano molto l’immagine della Madonna di Loreto anche per il colore scuro del volto – non sarebbe consono con la devozione della gente che non riconoscerebbe più l’Immagine verso la quale ormai da secoli rivolge la propria devozione”.
Non è pensabile neppure un’esposizione temporanea dell’opera così come si mostrava ai fedeli prima della vestizione?
“Durante quest’anno escludo che venga esposta l’immagine spogliata della veste. Non escluderei invece che a seguito di questa celebrazione centenaria si possano realizzare ulteriori studi valutando l’eventualità di una esposizione della statua nella sua versione originale”.
Paolo Bissoli