Esauritesi le sfuriate atmosferiche delle scorse tre settimane, la stesura del ‘taccuino’ avviene, in questa fase di ottobre, in un clima più tranquillo: non proprio da ottobrata, visto il calo termico registrato, ma che consente di godersi anche qualche ora all’aria aperta quando non soffia impetuosa la tramontana.
La cronaca prende le mosse dai giorni 5 e 6, durante i quali è transitata lungo la Penisola la perturbazione che tanti danni e disagi aveva causato il 3 e 4 fra Liguria e basso Piemonte. Il passaggio è avvenuto non senza fenomeni localmente intensi, ma in generale meno impattanti rispetto a quanto paventato.
In Lunigiana, dove il 5 le precipitazioni non avevano mostrato divario sensibile da zona a zona, il 6 si sono create le condizioni per un temporale che ha insistito ai suoi estremi confini sud-orientali per l’intera prima metà del pomeriggio. Le valli del Lucido e del Bardine e il crinale apuano dal Carrarese fino all’alta Garfagnana, alle prese con il nubifragio, hanno ricevuto da 50 a più di 120 mm di pioggia durante l’episodio: 70,2 mm a Gragnola, 86,0 a Tendola, 94,0 a Minucciano, 95,6 a Equi, 108,0 a Campocecina, 122,0 a Orto di Donna e 126,0 a Vinca (dati reti SIR Regione Toscana e MeteoApuane).
Al seguito del sistema frontale, attivatesi le correnti da NE, la tramontana ha insistito più giorni soffiando con forza e abbassando la temperatura a suon di raffiche sui 50/60 km/h anche a quote basse e con veemenza ancor maggiore in Appennino. Con una certa lentezza, vista la situazione ciclonica, si sono fatte largo man mano le schiarite, affermatesi però solo da sabato 9 in poi. I venti settentrionali hanno confinato il tempo più brutto al Sud, che era ancora in attesa della pioggia nei giorni in cui imperversava il maltempo al Nord.
Il calo termico si è avvertito in particolare nelle ore diurne, sia a motivo del vento che della nuvolosità ancora presente fino a venerdì 8. Anche sabato e domenica, comunque, pur dominando il sole, l’aria è risultata assai fresca in pieno giorno, specie all’interno e nelle zone maggiormente esposte alla ventilazione. Lunedì, al contrario, benché il livello termico fosse in media lo stesso, si è assistito al ritorno di una più ampia escursione termica fra le ore notturne e le ore diurne.
Le temperature minime sono calate, nelle valli, grazie alle schiarite e al deposito di aria fredda in aria calma, mentre le massime si sono riprese per lo stesso motivo, ma poi anche per l’instaurarsi di una corrente più favonica in luogo della frizzante tramontana dei giorni precedenti.
La prima frazione di ottobre, in definitiva, non si è tenuta lontana dalle normali temperature che dovrebbero caratterizzarla: fra qualche notte tiepida durante la fase piovosa, le ultime notti più fredde e le giornate ventose più fresche (ad eccezione del giorno di esordio del mese, che ebbe massime piuttosto elevate), ecco che, come per incanto, gli scarti positivi nelle temperature minime (+1,4°C) e negativi nelle massime (-0,6°C), rispetto ai canoni del trentennio 1991-2020, quasi si compensano dando nella temperatura media della prima decade del mese un tenue 0,4°C di surplus: a Pontremoli, 15,6°C contro 15,2°C.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni