Non perdiamo fiducia nei vaccini
Roma 15-3-2021
Programma di Vaccinazione per la pandemia Covid-19/Coronavirus con il vaccino Astrazeneca.
Servizio realizzato durante la pandemia del Covid 19 in Lockdown
Ph: Cristian Gennari/Siciliani

A pochi giorni da quando Mario Draghi aveva espresso l’impegno a “dare nuovo vigore alla campagna vaccinale” e a triplicare il ritmo giornaliero delle somministrazioni di vaccini, oggi fissato a quota 170mila, l’allarme sul vaccino AstraZeneca ha segnato un crescendo che rischia di mandare in crisi l’intero sistema e non solo in Italia.
Dopo le prime rassicurazioni e i primi distinguo su relazioni causa-effetto e su singoli lotti del farmaco, nella giornata di lunedì, al termine di febbrili consultazioni tra i maggiori partner europei, Italia, Germania, Francia e Spagna hanno deciso di bloccare l’utilizzo di quel vaccino, sia pure “in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Agenzia europea del farmaco (Ema)”.
Una decisione drastica, che, al di là di tante altre considerazioni, conferma la prudenza con la quale l’intera materia viene trattata. Ora la palla è agli scienziati, incaricati di chiarire se tra inoculazione del vaccino e morti successive ci sia solo un legame temporale casuale o se queste ultime siano dovute a qualche effetto collaterale non previsto.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) lavorerà a stretto contatto con l’Ema (che esprimerà una posizione ufficiale entro pochi giorni), “valutando tutti gli eventi segnalati a seguito delle vaccinazioni” e impegnandosi a rendere nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile anche riguardo alle modalità del ciclo vaccinale per coloro che abbiano già ricevuto la prima dose di AstraZeneca.
Draghi aveva manifestato il suo atteggiamento fiducioso quando già c’era stato solo il blocco di alcuni lotti del vaccino, assicurando che “qualunque sia la decisione finale dell’Ema, la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità”, contando anche sulla “recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson”.
A sostegno della campagna vaccinale, al di là dei problemi contingenti sopra ricordati, si è espresso, in una intervista al Sir, anche Roberto Cauda, direttore dell’Unità di malattie infettive del Policlinico Agostino Gemelli Irccs di Roma, invitando a non perder fiducia “in questo vaccino, né negli altri”.
L’infettivologo riconosce che il tema è molto delicato ed è legato alla fase in cui si verifica l’efficacia di una vaccinazione e la sua sicurezza. “C’è da dire, aggiunge, che su 9,7 milioni di vaccinati con AstraZeneca nel Regno Unito non vi sono mai state segnalazioni allarmanti di eventi avversi gravi, decessi o altro; molto bassa anche la segnalazione di reazioni allergiche gravi”.
Solo un’indagine potrà accertare eventuali effetti negativi; per questo “occorre attendere con fiducia la risposta” degli enti preposti. “Il criterio di temporalità non è la dimostrazione automatica di un nesso di causalità. Più di questo ad oggi non si può e non si deve dire”.
“Mentre l’indagine e la verifica sono in corso non bisogna perdere fiducia nei vaccini: né in questo, né negli altri”.