
Ridisegnata per l’emergenza COVID la struttura dei diversi campionati, in particolare l’Eccellenza proporrà tre gironi di 12 squadre, la Promozione quattro da definire, mentre la Terza torna ad essere un problema solo provinciale. Non appena avremo informazioni più concrete diremo anche degli altri tornei, riguardo ai quali è confermata la promozione del Mulazzo in Seconda categoria, mentre in Terza dovrebbe uscire il Soliera e rifarsi viva la Gragnolese dopo una lunga pausa. Di certo, il panorama nostrano resta sempre decisamente sottodimensionato rispetto al passato.

Abbiamo chiuso la scorsa stagione calcistica nella più totale incertezza ed ora ci apprestiamo a provare a partire con la nuova praticamente nella stessa condizione e con soli pochi paletti ai quale fare riferimento per sperare di impostare un ragionamento che tenti di chiarire quale potrà essere il futuro prossimo per il calcio nostrano. Senza dubbio, il grande marasma creato dal COVID 19 sembra destinato a non lasciare solo il segno sul passato recente, ma, altrettanto certamente, definirà le prospettive future al punto che, per almeno una stagione, ovvero fino a che un benedetto vaccino non risolverà la situazione, si spera, definitivamente, dovremo tribolare non poco per capire quale avrà ad essere lo sviluppo delle vicende del nostro calcio per sperare che nel breve tutto torni come prima. E già, perché di certo, quanto accaduto dopo l’interruzione proditoria dei diversi campionati dilettanti e le alchimie messe in atto per non compromettere eccessivamente equilibri consolidati, ha comportato, al di là delle più pessimistiche previsioni, l’esigenza di rileggere numeri che non potevano coincidere con quelli precedenti e, quindi, è stato necessario mettere mano a nuove ed inedite soluzioni con le quali tra breve ci dovremo confrontare. Tanto per chiarire quello che sarà un ragionamento ineludibile, chi pensava che con la pandemia e la sospensione dei tornei molte società potessero andare in crisi e, quindi, gli organici delle diverse categorie potessero entrare in sofferenza, dovrà rivedere integralmente le proprie supposizioni perché, di fatto, fallimenti ce ne sono stati pochissimi e si è proposto il problema di gestire le mancate retrocessioni che, naturalmente, hanno aumentato il numero delle società inserite nei diversi livelli. Ancora per chiarire: in Eccellenza le società iscritte non sono più trentadue, ma sono diventate trentasei, per cui occorreva valutare se era preferibile optare per i soliti due tornei regionali però a diciotto squadre, oppure, per chiari motivi di sicurezza, per tre tornei a dodici squadre. La scelta è caduta sulla seconda soluzione, per cui avremo tre gironi di Eccellenza di dodici squadre, con una distribuzione delle squadre ancora da definire, anche se voci di corridoio dicono che si opterà per la soluzione legata alle fasce climatiche, quindi, ad esempio, la Pontremolese sarà inserita in un girone formato da squadre della fascia appenninica pedemontana, assieme alla Massese e alle squadre delle province di Lucca, Pistoia, Prato e Firenze. Al di là delle ipotesi, ci chiediamo quali potranno essere gli effetti in termini di promozioni e retrocessioni, perché, nei fatti, se nella stagione 2021/2022 dovremo tornare allo status quo ante, diventa difficile ipotizzare come sarà gestita la vicenda delle due promozioni e delle sei retrocessioni di un tempo visto che dalle attuali trentasei società dovremo tornare a trenta ed allora il gioco dei numeri sembra dire che le retrocedende dovranno essere almeno otto, sempre che nel bailamme dei numeri non cominciamo fin d’ora ad andare in confusione. Invitiamo che ci legge a non disperare perché, sinceramente, anche noi siamo in grande difficoltà a capire i meccanismi che saranno messi in atto. Va da sé che quasi certamente la Pontremolese 1919, ovvero la società nostrana impegnata ai massimi livelli per il nostro calcio, sarà impegnata in un torneo che prenderà il via, visto il limitato numero degli incontri previsti, al momento ventidue, solo a metà ottobre, con un’anticipazione certificata delle gare di Coppa Italia di categoria che dovrebbero prendere il via con i primi due confronti della prima fase almeno alla fine di settembre. Qualcuno penserà che stiamo farneticando; invece, facciamo solo i conti con la tradizione perché, come noto, le gare di Coppa, almeno due, anticipano l’avvio dei tornei regolari e se si parte a metà ottobre, il resto avverrà almeno due settimane prima! Ma questo non risolve le problematiche relative alla Prima e alla Seconda categoria, delle quale infatti non sappiamo proprio nulla, specie in rifermento agli organici che comporranno i diversi giorni. Di sicuro, sappiamo che le nostre al via saranno, in Prima, il Serricciolo, mentre in Seconda, oltre le ben note, Atl. Podenzana, Filattierese, Fivizzanese, Monti e Monzone, sarà del gruppo nostrano anche il Mulazzo del quale è stato ufficializzato il passaggio di categoria, per altro ampiamente meritato. Quanto alla Terza, la notizia più coinvolgente è che, con quasi assoluta certezza, sarà organizzato, al di là dei numeri effettivi delle partecipanti, sui quali non possiamo dire nulla di certo, almeno per ora, un torneo decisamente provinciale, quindi nessun innesto della vicina lucchesia che tante umiliazioni ci ha inferto di recente e che non meritavamo, anche proprio per la diversa dimensione del bacino di riferimento. Quanto alla partecipazione, saranno sicuramente al nastro di partenza Fosdinovo, Palleronese, Villafranchese e Vallizeri, mentre sembra certificata l’uscita dei Ranger di Soliera, mentre crescono voci confortanti per il ritorno della Gragnolese dopo una lunghissima assenza, ma il tutto in generale andrà ufficializzato a bocce ferme e consolidate. Insomma, tanto per chiudere un primo ragionamento possibile, impostato sulle poche certezze che abbiamo a disposizione, il quadro che si propone, come detto, è davvero incerto e tutto da interpretare. L’unica certezza, nei numeri non definibile, ma nei fatti evidente, è che il nostro calcio, non solo per la pandemia in atto e tutta da interpretare negli eventi futuri, continua a vivere il suo momento meno felice, ovvero, andiamo per la conferma dei numeri minimi di società impegnate nei diversi tornei della nostra storia. In sostanza, abbiamo in campo meno squadre di quanti siano i comuni della Lunigiana, con assenze ingiustificate per Bagnone, Comano, Casola e Tresana, visto che del Barbarasco al momento non si sa più nulla, niente volendo dire di Aulla che, per farsi viva, deve contare solo sulla forza delle sue frazioni più importanti, mentre il centro resta completamente estraneo ai fatti, continuando così a dimenticare una vicenda che, in passato, ha fatto la storia calcistica della nostra terra e che, davvero, non meritava e non merita una fine così umiliante, fosse solo nel ricordo dei tanti incredibili interpreti che non possono essere trascurati. Senza rischiare di cadere nel patetico, ma ce ne assumiamo tutta la paternità, proviamo a guardare avanti nonostante questo quadro, al momento poco meno che desolante, almeno in termini di certezze. Una cosa andiamo a sperare, che nel breve si torni a giocare anche nei nostri campi, non importa se in presenza di pubblico o meno, anche se il problema, vista la frequentazione corrente, non dovrebbe esistere se gestito con oculatezza, perché anche un segnale marginale come quello dello sport nostrano potrebbe incitare a fare tutto il possibile per non farci condizionare fino in fondo da quanto ci sta accadendo intorno. Semmai, vorremo che, nel rispetto delle regole, si tornasse a sognare, anche se i nostri, almeno in termini sportivi, non sembrano sogni importanti nei fatti, ma lo sono a livello affettivo e, in un momento come questo, non sono affatto da sottovalutare!
Luciano Bertocchi