Lunigiana: crescono i giovani imprenditori

Buone prospettive per l’agricoltura lunigianese e provinciale con giovani imprenditori che amano il territorio e le sue tradizioni

François Desiré Bazie mostra con orgoglio la sua coltivazione di moringa
François Desiré Bazie mostra con orgoglio la sua coltivazione di moringa

C’è Barbara Maffei, che nel suo agriturismo di Licciana sta recuperando i castagneti da frutto e il patrimonio pastorale grazie all’allevamento di razze in via di estinzione, e poi c’è François Desiré Bazie, che sulle colline del Candia sta dando vita ad una coltivazione assolutamente particolare come quella della moringa, una pianta dalle straordinarie proprietà proveniente dalla sua terra d’origine, il Burkina Faso, e che solo lui coltiva in regione, e ancora c’è Barbara Volpi, che a Zeri realizza farina con un grano antico e crea coperte e tappeti con lana e lino. Sono solo alcuni esempi della nuova generazione di giovani agricoltori che operano nella nostra provincia, testa e cuore nei loro progetti di vita, piedi ben piantati, in questo caso letteralmente, per terra.

39donne_agricolturaCome del resto ci racconta Roberto Scudellari, che è il segretario provinciale Giovani della Coldiretti: “In questi ultimi anni c’è stato un rinnovato interesse verso il mondo dell’agricoltura, con giovani preparati (molti sono laureati o diplomati) che applicano al mondo dell’agricoltura le loro conoscenze e la scienza tecnologica. Ma anche tanta passione perché è un mestiere che può essere fatto solo se c’è quella componente. E sono tanti i giovani che hanno deciso di riprendere in mano l’azienda dei genitori o dei nonni, o di inventarsi una nuova vita stanchi di essere chiusi all’interno di un ufficio”. Passione, certo, ma anche la difficoltà occupazionale con industria e servizi che non riescono ad assicurare un futuro stabile ai giovani con la conseguenza che anche il nostro territorio assiste a un vero e proprio ritorno alla terra. Una ripresa favorita anche dalla diffusione delle nuove tecnologie, oltre che dall’opportunità rappresentata dai fondi europei. Ma non solo hi-tech, i giovani coltivatori della provincia stanno dimostrando anche una particolare attenzione per la tutela dell’ambiente e la valorizzazione delle culture tradizionali. “C’è senza dubbio – sottolinea Scudellari – una maggiore consapevolezza del valore della tradizione enogastronomica, paradossalmente soprattutto da parte dei giovani agricoltori che si stanno impegnando per riscoprire i sapori dei nostri padri. Anche perché gli utenti apprezzano molto questa attenzione da parte dei coltivatori. Infatti, anche nei periodi di crisi, il consumatore può risparmiare su altre cose, ma sull’alimentazione preferisce pagare un po’ di più ma essere sicuro di avere un prodotto di qualità”. Proviamo un po’ allora a vedere qualche numero. In questi ultimi cinque anni c’è stato in provincia un aumento di circa il 15-20% di aziende condotte da under 40. Attualmente si registra la presenza di circa un centinaio di aziende, di cui il 35-40% si trovano in Lunigiana “nella zona della Costa – spiega ancora Scudellari – c’è una maggiore concentrazione di impianti vivaistici, mentre in Lunigiana c’è una predominanza dell’agricoltura e della pastorizia”.

Il momento della premiazione, nel 2018, di Barbara Volpi (a destra) agli Oscar Green. Assieme a lei la presidente provinciale di Coldiretti, Francesca Ferrari.
Il momento della premiazione, nel 2018, di Barbara Volpi (a destra) agli Oscar Green. Assieme a lei la presidente provinciale di Coldiretti, Francesca Ferrari.

Settori in cui si stanno ottenendo ottimi risultati come dimostra l’Oscar Green (premio che la Coldiretti Toscana assegna ai giovani imprenditori) vinto nel 2018 da Barbara Volpi (nel settore “Innovazione”) e quello vinto l’anno passato da François Desiré Bazie nel settore “Campagna Amica”. Ma proviamo a sentire direttamente alcuni di questi giovani imprenditori come Barbara Maffei, laurea in ingegneria, che ha deciso di tornare nel suo paese, Apella (Licciana Nardi), e di dare vita all’agriturismo “Montagna Verde” (che, di recente, ha partecipato con successo al programma televisivo “Quattro ristoranti” di Alessandro Borghese) riprendendo le orme dei genitori. “Grazie ai miei studi sono riuscita a sistemare molte case che stavano crollando, tra cui l’agriturismo e il vecchio essiccatoio – spiega la Maffei –. Lo sviluppo di questo borgo è fortemente legato alla ristrutturazione e il Parco, al pari delle nuove tecnologie, riesce a promuovere il turismo in questa zona”. Una storia certo molto diversa da quella di François Desiré Bazie, che nel 2008 è uscito dal Burkina Faso, viaggiando per Germania e Piemonte, sino a coronare il suo sogno a Massa: “Oggi sono italiano e qui coltivo anche la “moringa”: sono tornato in Burkina Faso dove vive la mia famiglia d’origine a prendere i semi della pianta per portarli qui”. Ma non solo: la sua azienda “InCandiBio”, produce anche vini tutti rigorosamente biologici. E che dire di Barbara Volpi? La giovane imprenditrice, titolare de “Le Modeste” a Zeri, ha fondato un “Laboratorio del Gusto”, dove recupera, tra le altre cose, la farina di grano antico “tipo 23”. Lavora lana per oggettistica, tappeti e coperte e mezzalana mescolata con canapa e lino, unendo tradizione ed innovazione. È chiaro che non sono tutte “rose e fiori”: restano le difficoltà di un lavoro che non ha giorni di festa né vacanze, il tutto reso ancora più difficile dal nostro territorio che, come tutte le zone montane, sta vivendo sempre di più l’abbandono e il calo demografico. (r.s.)