A Milano la prima di sette stragi, tappe di un disegno eversivo

1969 – 1984. In quindici anni altre bombe di ispirazione neofascista con quasi 150 morti e più di 700 feriti

Strage alla stazione di Bologna, 2 agosto 1980
Strage alla stazione di Bologna, 2 agosto 1980

La strage di Piazza Fontana a Milano di mezzo secolo fa è stato un preciso tassello all’interno della feroce strategia eversiva che macchiò di sangue innocente l’Italia e poté contare sulla complicità di importanti pezzi dello Stato. Ecco un riassunto schematico dei principali episodi stragisti dell’eversione neofascista verificatisi nel nostro Paese prima e dopo Piazza Fontana, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta.
• 25 aprile 1969. Nel giorno dell’anniversario della Liberazione, a Milano una bomba esplose nel padiglione Fiat alla Fiera campionaria: sono le 19, gli stand si avviano alla chiusura e il bilancio finale conta “solo” una ventina di feriti. Qualche minuto dopo un altro ordigno viene fatto detonare alla stazione Centrale in un ufficio per caso al momento vuoto. Dopo anni la responsabilità fu accertata a carico degli ambienti della destra eversiva di Ordine Nuovo nelle persone di Franco Freda e Giovanni Ventura, ma a lungo le indagini del commissario Luigi Calabresi furono indirizzate verso gli ambienti anarchici.
• 8 e 9 agosto 1969. Fu l’estate degli attacchi ai treni: otto bombe esplosero su altrettanti treni in sette stazioni italiane; altre due inesplose vennero trovate a Milano Centrale e a Venezia S. Lucia. Anche in questo caso, dopo aver esplorato la pista anarchica, la responsabilità fuaccertata a carico di Freda e Ventura.
• 12 dicembre 1969. Strage di Piazza Fontana: 17 morti e più di cento feriti.
• 22 luglio 1970. Nel primo pomeriggio, poco fuori della stazione di Gioia Tauro una bomba fece saltare i binari e deragliare un treno diretto a Torino provocando la morte di 6 persone; altre 139 rimasero ferite. Né gli esecutori, né i mandanti sono mai stati individuati.

Brescia, piazza della Loggia. La strage del 28 maggio 1974
Brescia, piazza della Loggia. La strage del 28 maggio 1974

• 7 e 8 dicembre 1970. Golpe Borghese. In quella che venne anche definita la “notte di Tora Tora” fallì il colpo di stato fascista organizzato dal “principe nero” Junio Valerio Borghese, fondatore del Fronte Nazionale e già comandante della X Mas negli anni della seconda guerra mondiale e dell’occupazione nazifascista.
• 31 maggio 1972. A Peteano, nel comune di Sagrado (Gorizia) l’esplosione di un’auto bomba provocò la morte di tre Carabinieri; altri due rimasero feriti. Nel 1992, dopo vari tentativi di depistaggio, vennero condannati in via definitiva alcuni esponenti di Ordine Nuovo.
• 28 maggio 1974. A Brescia, in Piazza della Loggia, una bomba esplose tra la folla alla manifestazione dei sindacati contro il terrorismo neofascista: 8 persone morirono, 102 rimasero ferite. Le condanne in via definitiva di esponenti neofascisti sono arrivate solo nel 2017.
• 4 agosto 1974. In provincia di Bologna, a San Benedetto Val di Sambro, sul treno “Italicus” diretto a Monaco, esplose una bomba che uccise 12 persone; altre 48 rimasero ferite. Nonostante il clamore suscitato e lunghi anni di processi, nessuno è mai stato condannato.
• 2 agosto 1980. Nella stazione di Bologna, alle 10,25, una bomba distrusse la sala d’aspetto gremita di viaggiatori: 85 i morti, 200 i feriti. Quali esecutori materiali nel 1995 vennero condannati con sentenza definitiva tre componenti dei Nuclei Armati Rivoluzionari, organizzazione neofascista. Tra i condannati per depistaggio anche Licio Gelli e due ufficiali dei servizi segreti.
• 23 dicembre 1984. La bomba che esplose sul treno 904 Napoli-Milano provocò una vera e propria “strage di Natale” all’interno della galleria appenninica a San Benedetto Val di Sambro. I morti furono 15, i feriti 267. I responsabili vennero individuati nel sodalizio tra gli ambienti dell’eversione neofascista e quelli mafiosi.