Il da Faye e gli insegnamenti per i giovani d’oggi

A Bagnone la prima edizione della Borsa di studio “In ricordo di Caterina” per studenti delle medie

Un panorama del castello di Bagnone
Un panorama del castello di Bagnone

Lucia Devali è la studentessa vincitrice della prima edizione della Borsa di studio “In ricordo di Caterina”, voluta dalla Famiglia Cortesini di Bagnone, da assegnare ogni anno al miglior tema di storia locale tra i partecipanti appartenenti alle classi seconde delle medie di Bagnone.
Alla cerimonia, che si è tenuta nel Teatro Quartieri di Bagnone, ha presenziato Luciana Cortesini e Filippo, figlio di Caterina, che ha conferito il premio alla studentessa vincitrice dopo una difficile selezione, essendosi gli studenti tutti impegnati e preparati con un percorso di formazione sulla storia locale, nel Museo Archivio della memoria, sul tema: “Bagnone tra Quattrocento e Cinquecento”, in particolare centrato sulla figura dello speziale Giovanni Antonio da Faye.
L’intento della famiglia Cortesini è quello, infatti, di avvicinare i giovani alla storia locale alla ricerca della loro identità, ricordando la passione di Caterina per il proprio paese di origine anche se ormai da anni abitava a Parma con la famiglia, dove esercitava l’attività di farmacista. E la partenza di questo percorso di formazione Luciana Cortesini ha voluto fosse la storia dello speziale quattrocentesco (antesignano della figura del farmacista, professione tradizionale della famiglia Cortesini in Bagnone) che ci ha lasciato una testimonianza di “Cronica” del suo tempo e che tanti insegnamenti può ancora dare ai giovani a distanza di oltre cinque secoli.
Dato l’impegno delle classi partecipanti la famiglia ha ritenuto anche di conferire una somma di denaro alla scuola affinché possa essere dotata di materiali d’uso comune per tutti i partecipanti. L’occasione della premiazione, avvenuta il 25 maggio alle ore 11 nel Teatro Quartieri è stata la performance teatrale di Stefano Filippi (Associazione culturale Frequenze Alfa Teatro) dedicata appunto alla Lunigiana tra Quattrocento e Cinquecento dal titolo: “Nel nome di Leonardo. La Lunigiana nel Rinascimento, tra Libri e Destini”.
Il libro che si è posto al centro dell’azione teatrale è “Libri e destini” di Loris Jacopo Bononi (che è la storia degli stampatori fivizzanesi come Jacopo da Fivizzano).
La performance è stata un caleidoscopio di visioni, legate al dominio politico in Lunigiana tra il ‘400 e il ‘500, caratterizzato dalla penetrazione fiorentina (Bagnone e Fivizzano) nel contesto delle guerre delle città-stato e quindi degli Stati territoriali per il controllo della Lunigiana storica (e quindi della via Francigena). La storia di questo territorio in questo periodo è appunto documentata nelle Cronaca dell’epoca da Antonio da Faye. Il tema svolto dalla vincitrice, Lucia Devali, è centrato su gli insegnamenti che la storia del da Faye può dare ai giovani di oggi in termini di identità e di appropriazione delle proprie radici ma anche come insegnamento di vita: la possibilità, ieri come oggi, di crearsi un futuro con l’impegno, lo studio e la perseveranza, consapevoli che si può andare per il mondo alla ricerca del proprio destino, ma che è importante andarci con la certezza di appartenere al proprio territorio, ovunque ci si trovi a vivere, perché, come il da Faye ci racconta, in fondo al cuore di ciascuno la propria terra di origine e la propria identità non si cancellano mai.
È anche stato illustrato come elementi caratterizzanti il Rinascimento locale oltre la stampa dei libri a Fivizzano siano inoltre stati l’adeguamento dei castelli alle armi da fuoco (in particolare quelli lungo la via Francigena: Pontremoli, Aulla, Massa e Castiglione del Terziere); il passaggio dei castelli da strumenti di guerra a residenze rinascimentali (Massa e Castiglione); l’arte pittorica e scultorea presente nelle chiese del territorio. Non vanno inolre dimenticati, tra i personaggi rinascimentali, il sarzanese papa Nicolo V legato a Fivizzano (per le origini della madre) e a Bagnone attraverso i Noceti (Pietro da Noceto fu il suo segretario) i quali per altro contestualmente diventano anche referenti per Firenze e subentrano ai Malaspina.