Molte aspettative erano riposte su giugno e l’incipiente avvio d’estate affinché l’auspicato bel tempo potesse prendere campo: desiderio più che comprensibile dopo uno dei peggiori mesi di maggio degli ultimi decenni. Le attese non sono andate deluse, ché metà della prima decade di giugno (volata via in un soffio) è trascorsa al sereno e la seconda metà, i giorni dal 6 al 10, più variegati e nuvolosi, hanno visto una maggiore affermazione del caldo. Infatti, se dall’1 al 5 giugno, cielo sereno o poco nuvoloso, brezze regolari vivacizzate dalle correnti sinottiche occidentali, aria asciutta e notti ancora molto fresche avevano costituito una sorta di optimum climatico, delizioso e reso ancor più apprezzato rispetto alle misere condizioni atmosferiche del mese precedente, il prosieguo della decade ha subìto alcune varianti.
Le correnti da Ovest sono virate a Sud e poi a Sud-Est, innescando, infine, quella ventilazione molto calda e discendente che inibisce il regime di brezza e, in modo infido, si presenta al suolo addirittura di provenienza boreale, sotto le mentite spoglie di un vento da Nord senza averne le caratteristiche né le origini. La limpidezza della prima pèntade così è stata scalfita dal cielo via via più opaco della seconda cinquina di giornate, a causa dell’aerosol atmosferico e, a tratti, di qualche foschia.
Il flusso di aria calda ha messo in mostra uno stato del cielo fluido, in continua evoluzione: schiarite e annuvolamenti intensi si sono alternati con facilità da mane a sera, non secondo il classico schema della nuvolosità ad evoluzione diurna (sereno o quasi al mattino e poi di nuovo la sera con nuvolosità specie nel pomeriggio), bensì con un vero e proprio rincorrersi di cielo coperto e di ampie schiarite a vicenda e più volte nel corso della giornata.
Rari i momenti in cui si è verificata qualche debole precipitazione giovedì 6, venerdì 7 e lunedì 10. La nuvolosità e le correnti ancora fresche di libeccio hanno, dapprima, fatto assestare le massime sotto i 25°C (giovedì), poi il respiro meridionale in quota e orientale o da nord al suolo le ha fatte impennare domenica e lunedì, recando i primi 30°C della stagione estiva 2019.
Con le notti più ‘torbide’, anche le temperature minime si sono portate su valori più miti rispetto a quelli inferiori ai 10°C sperimentati, nelle valli, fino a domenica mattina, poche ore prima dell’instaurarsi della ‘falsa tramontana’.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni