
Quando capita di avere una sofferenza forte, credo la mente vada più facilmente a Dio, si cerca un modo per guarire ma anche il senso della sofferenza. Riflettendo su queste cose, sono rimasto colpito da questo libro, “Alzati e cammina, sono venuto per guarire” (Ed. San Michele) di Padre Dario Betancourt, sacerdote colombiano, teologo, laureato anche in psicologia.
Dicono abbia il dono di guarire e ho notato che lo seguono 250.000 persone sulla sua pagina di Facebook, alcuni anche italiani (forse perchè è venuto a tenere alcuni incontri in Italia nel 2016). In questo libro compie un’analisi della Bibbia alla ricerca di come Dio guarisce, fisicamente e psicologicamente. Nella parte iniziale, fa notare che Dio dà dei doni alle persone, anche ora, nel 2019: c’è chi ha il dono della guarigione, della profezia, del discernimento, oltre a tanti altri doni più comuni, saper scrivere, essere genitore, medico, insomma, doni di ogni tipo per il bene dell’umanità (quanti ne abbiamo e non li si scopre perché si prega poco?).
Ricorda che Gesù disse ai suoi discepoli di andare, predicare, guarire e così succede anche ora, secondo Padre Betancourt: dice che non dobbiamo stupirci. Ci parla di miracoli ma anche di regole da seguire per guarire: quindi, non solo interventi divini, ma anche un’analisi di come usare le medicine e di come, talvolta, sia la mente a dover guarire (sappiamo quante sono le malattie psicosomatiche!). Padre Dario parla dell’amore che ci aiuta, ci salva, ci guarisce, racconta le esperienze di guarigione che suscita il perdonare, anche se stessi!
Sottolinea che il perdono è, spesso, un atto di volontà, non un sentimento. Per lui, non occorre andare subito dal medico se si è ammalati (tranne casi particolari, direi), occorre rivolgersi a Dio, chiedergli perdono, chiedere perdono agli altri, a se stessi, donare qualcosa (elemosina e non solo) e, solo dopo, chiedere l’aiuto diretto di Dio e del medico. Alcune parti mi stupiscono, specie perché ho compreso che anche io avevo diverse cose da perdonare.
È bello notare la sua analisi dell’aspetto psicologico delle azioni di Gesù e di Dio Padre e, nel libro, ci sono testimonianze di guarigioni ma anche di persone che accettano le cosiddette “croci” che capitano e non se ne vogliono andare, perché, a volte, si può comprendere che danno gloria a Dio o sono “chiamate” per la nostra conversione; e molte malattie, secondo Betancourt, derivano da nostri atteggiamenti, nostri peccati.
E riporta le parole di Gesù: “da soli non potete fare nulla”; quindi, per questo sacerdote, non ci si deve affannare alla ricerca di una soluzione, anche perché, spesso, la malattia ha una natura più profonda di quanto possa sembrare.
Spesso dobbiamo guarire dalle paure, compresa quella della morte (non è facile!), dall’odio, dal rimorso, ecc. Infine, ricorda di pregare perché le medicine ci ottengano l’effetto atteso, senza danni collaterali. Insomma, una teologia della guarigione a tutto tondo!
Stefano Bonvini