Canti, musiche e parole sulla Grande guerra, inutile strage

Si è tenuto a Pontremoli il tradizionale concerto del 2 giugno della Musica Cittadina è stato l’occasione per un emozionante spettacolo sul conflitto mondiale del ‘15-‘18

La Musica Cittadina Pontremoli nella piazzetta della Pace nel concerto di sabato 1° giugno
La Musica Cittadina Pontremoli nella piazzetta della Pace nel concerto di sabato 1° giugno

Della Grande Guerra hanno scritto in tanti, specie negli scorsi quattro anni di celebrazioni legate al centenario dell’evento, toccando tutte le corde del sentimento e dell’analisi storica.
Per motivi organizzativi, lo spettacolo proposto sabato scorso dalla Musica Cittadina di Pontremoli, diretta da Riccardo Madoni, in collaborazione con il coro ANA “Monte Sillara” di Bagnone, diretto da Ivano Poli, e con il contributo di quattro voci narranti – Alberto Santini, impegnato anche come regista, Beniamino Magnavacca, Emanuele Sordi e Giacomo Lisoni, voce fuori campo – è giunto un po’ fuori tempo massimo rispetto alle celebrazioni ufficiali, ma non è stato per questo meno significativo né interessante, come dimostrato dalla standing ovation riservata ai vari interpreti da un pubblico molto partecipe.

Il Coro ANA "Monte Sillara" di Bagnone
Il Coro ANA “Monte Sillara” di Bagnone

Tratto dal lavoro teatrale ideato da Donald Furlano, suo anche l’arrangiamento delle musiche, con testi scritti da Gabriele Gattini Bernabò e Federica Ombrato, “La Grande Guerra” si propone come un puzzle di contributi, musicali e parlati che, attraverso affinità e contrasti, brani storici o adattati, canti della tradizione alpina, propone una profonda riflessione sulla I guerra mondiale e sulle guerre in genere.
I proclami ufficiali che fanno riferimento all’amore per la patria e al sacrificio nel suo nome sono messi a confronto con la realtà della trincea, con gli assalti poco meno che suicidi, con l’ignoranza del soldato analfabeta, con le esecuzioni dei traditori o di chi semplicemente non sa resistere a quella vita.

Le voci narranti. Da sn: Emanuele Sordi, Beniamino Magnavacca e Alberto Santini
Le voci narranti. Da sn: Emanuele Sordi, Beniamino Magnavacca e Alberto Santini

Le voci degli attori si mescolano alle note eseguite dalla banda e si alternano con altre testimonianze musicali come “Addio, mia bella addio”, “Monte Nero”, “Monte Pasubio”, “Trenta sold”, “Il testamento de capitano”, “O Gorizia, tu sei maledetta”, “La leggenda del Piave”, “Era una notte che pioveva”, “La canzone del Grappa”, la struggente “Signore delle cime”.
Canti dell’amore per l’Italia e, allo stesso tempo, della dura condizione del soldato. Quasi senza farlo notare, lo spettacolo porta a riflettere su quella che, oltre all’aggettivo “grande”, porterà sempre con sé anche “inutile”, accompagnato da “strage”. Non si tratta, quindi, più di essere “pro” o contro” qualcuno o qualcosa, ma di constatare l’assurdità e l’inutilità del ricorso alla guerra.

Il saluto della sindaca di Pontremoli al presidente della Musica Cittadina, Elio Poli, e al direttore Riccardo Madoni
Il saluto della sindaca di Pontremoli al presidente della Musica Cittadina, Elio Poli, e al direttore Riccardo Madoni

A queste riflessioni gli autori ci guidano attraverso testi a volte ironici – la “ricetta” per tirar fuori qualcosa di decente dalle scatolette delle razioni, le istruzioni per l’uso delle bombe a mano, la corsa degli scarafaggi che ricorda i fanti mandati all’assalto senza alcuna protezione – a volte drammatici, come la fucilazione dei “traditori” vista da chi deve sparare o l’improvvisa pazzia di un soldato.
Angosciante la descrizione dell’assalto, presentato come una corsa contro il tempo e contro le alte probabilità di essere colpiti dal fuoco del nemico. Solo il canto sembra capace di portare un attimo di tregua nelle trincee, ma è un’illusione che dura troppo poco! Lo spettacolo è stato introdotto da un intervento del gen. Armando Novelli.
Al termine, la sindaca Lucia Baracchini ha espresso, a nome personale e di tutta la cittadinanza, parole di apprezzamento per la qualità della rappresentazione e per il contributo offerto dagli interpreti, tutti molto bravi.

(a.r.)