La Carta taliana richiede l’impegno di tutti a difenderla e attuarla compiutamente. A Pontremoli, il 27 aprile anniversario della Liberazione, il prof. Emanuele Rossi ha tenuto una lezione a studenti e pubblico organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza
Per saperne di più gli studenti del Liceo delle scienze umane “A. Malaspina” di Pontremoli sono stati impegnati dai loro insegnanti in un supplemento di conoscenza della nostra Costituzione mediante un corso tenuto dal prof. Angelo Angella dell’ANPI pontremolese e da una lezione del prof. Emanuele Rossi ordinario di Diritto Costituzionale e prorettore della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Nella Giornata del 27 aprile, 74° anniversario della Liberazione della città, Angella ha richiamato con profondità di pensieri e di sentimenti il clima reale dell’Italia nell’immediato dopoguerra: macerie, lutti, fame, paure avevano tormentato tutti, ma più forte del dolore fu la speranza e la determinazione per far nascere una nuova Italia libera, democratica, ricostituita nella sua dignità. A suffragio universale, avendo fatta giustizia riconoscendo il diritto di voto alle donne, nacque la Repubblica Italiana dotata di una Costituzione bellissima che garantisce a tutti diritti inviolabili e connessi doveri e separa i tre poteri fondamentali dello Stato: esecutivo, legislativo, giudiziario.
È scritta con eleganza e con chiarezza di idee e di ideali, senza fronzoli retorici; anche nello stile è una liberazione dalle verbose e ingannevoli proclamazioni dal nefasto balcone romano. Nel definirne la bellezza anche formale Angella ha perfino ipotizzato richiami all’allegorismo dantesco, scovando un’architettura di numeri simbolici di perfezione.
Davvero magistrale la lezione di Emanuele Rossi, che ha esposto concetti cardine di definizione di una costituzione, legge fondamentale per garantire unità, giustizia, tranquillità interna, difesa comune, libertà, ha in sé soluzioni per il presente ed è guida per il futuro di un popolo, è pilastro per rimuovere gli ostacoli per realizzare i principi fondamentali che regolano un grande patto globale.
Sublime è il principio sancito nell’art. 11: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli e di risoluzione delle controversie internazionali. Il verbo ripudiare attiene ad una categoria morale, non propriamente giuridica ma fu scelto per radicare nella coscienza che il dialogo è l’unica via risolutiva per costruire la pace.
Una Costituzione è molto di più di un atto scritto, va applicata e adattata alla realtà che cambia. Tra i diritti alla vita, alla salute, all’istruzione, alla libertà personale, al proprio nome, all’inviolabilità del domicilio e della corrispondenza, alla difesa nei processi civili e penali, alla libertà di culto, di espressione del proprio pensiero e della creazione artistica, ci soffermiamo sul diritto alla privacy.
Oggi le nuove tecnologie mediatiche e della rete sociale pongono grossi interrogativi e rendono necessarie altre cogenti disposizioni per garantire la riservatezza: dati personali sono diffusi su web più che su carta stampata o radio e tv. Come proteggerla con tele e videocamere piazzate ovunque, dati clinici, codici bancari, scontrini di spesa utilizzati da “gestori”?
Più che mai la pietra angolare per affrontare problemi tanto complessi e sempre nuovi è la Costituzione della nostra Repubblica, che ha in sé i fondamenti per guidare la vita e bilanciare libertà proprie e degli altri.
Entrata in vigore l’1 gennaio 1948, è affidata a tutti e fa obbligo alle istituzioni dello Stato di tutelare i cittadini e, con le modalità disposte nell’art. 139, di fare le revisioni necessarie nel divenire di situazioni e di tecniche utili, ma non sostitutive dell’uomo integro in pensiero, sentimenti ed emozioni.
Maria Luisa Simoncelli