A Bagnone è duro il confronto a distanza tra il segretario del PD Crescini e il sindaco uscente in vista delle elezioni comunali. Marconi: “pronto a ripartire consapevole di aver amministrato bene”. Crescini “Marconi comprenda che per vincere è necessario che passi la mano”.

Il sindaco di Bagnone Carletto Marconi
Il sindaco di Bagnone Carletto Marconi

“Io sono pronto a ripartire, con la consapevolezza di aver amministrato bene, di poter contare su molti dei consiglieri uscenti e che da qui a maggio completeremo le molte opere in corso nel territorio”: Carletto Marconi (PD), sindaco di Bagnone, è determinato ad andare avanti con la propria ricandidatura a primo cittadino nelle ormai imminenti elezioni comunali. Le difficoltà emerse nelle ultime settimane non sembrano avergli messo dubbi: del resto era stato lo stesso segretario provinciale del Partito Democratico, Enzo Manenti, a inserire Marconi tra i sindaci uscenti da candidare per il secondo mandato, pur lasciando l’ultima parola a livello comunale. Ma proprio dal segretario del PD di Bagnone, Antonio Crescini, arriva uno stop pubblico al “Marconi bis” con distinguo tali da metterne in discussione la candidatura. Il diretto interessato ammette che ci sono difficoltà e precisa “di essere in attesa delle decisioni degli organismi del PD”, partito all’interno del quale ritiene di avere una netta maggioranza a sostegno del suo secondo mandato e di poter contare anche sulla disponibilità di un buon numero di consiglieri uscenti. “Io sto lavorando per ripartire dalla squadra degli ultimi cinque anni – spiega il sindaco – con una lista di centrosinistra aperta ai contributi del civismo bagnonese. Ma per vincere serve anche il valore aggiunto di chi può fare la differenza e io penso di poter essere quella persona”. Marconi rivendica i risultati ottenuti: “sono stati cinque anni di sofferenza economica, ma finalmente con l’approvazione del bilancio comunale 2019 possiamo dire di aver rimesso tutto in perfetto equilibrio. E posso anche rivendicare il merito di aver portato a Bagnone 3,5 milioni di euro di investimenti senza gravare sulle casse comunali”. “Senza dubbio – continua il primo cittadino – l’opera più importante è stata il completamento del campus scolastico e con i lavori alle officine dell’Istituto professionale che presto saranno pronte possiamo dire di aver concluso il progetto. E ci metto anche gli importanti lavori di riqualificazione di tutto il campo sportivo con un finanziamento a totale carico dello Stato”.

Un panorama del castello di Bagnone
Un panorama del castello di Bagnone

A far da contraltare a Marconi c’è il segretario comunale del PD, Antonio Crescini, che non nasconde li propri timori per il risultato delle urne: “la nostra preoccupazione – ci dice – è che rispetto a cinque anni fa il vento è cambiato: all’epoca le Europee ci avevano portato ben oltre il 40%, ma oggi le condizioni sono diverse e non ci favoriscono. Inoltre non possiamo non tener conto che un’eventuale candidatura di Carletto Marconi non verrebbe certo percepita come cambiamento. Infine dobbiamo considerare che nessuno della squadra uscente sarebbe disposto a ricandidarsi”. Quindi, a differenza di quello che pensa il sindaco, per Crescini Marconi si troverebbe senza una squadra e con una lista debole: un’eventualità che preoccupa molto visto che in un piccolo comune la differenza tra vincere e perdere la fanno spesso i candidati in grado di portare un bel numero di preferenze e trovarne di nuovi, a suo giudizio, non sarebbe facile. “Per quel che riguarda l’operato dell’Amministrazione Comunale per le cose portate avanti in continuità con le Amministrazioni precedenti do un giudizio più che sufficiente – continua Crescini – ma visto che nel 2014 abbiamo vinto per poche decine di voti questa volta se non troviamo la soluzione giusta rischiamo di perdere”. Per il segretario del PD bagnonese la strada è quindi obbligata: sia Marconi a decidere e faccia un passo di lato favorendo quel rinnovamento che elettorato e consiglieri chiedono, anche perché “cinque anni fa – precisa – c’era un accordo chiaro sulla base del quale il PD di Bagnone lo aveva candidato: che facesse un solo mandato”. Ma quali sono le critiche più forti? A giudizio di Crescini, Marconi non ha valorizzato adeguatamente la squadra che ha guidato, non ha costruito una successione, non è riuscito a creare un clima positivo con i dipendenti comunali; “eppure il PD lo ha sostenuto con convinzione e determinazione e invece ora ci troviamo con un partito in difficoltà di fronte ad una sua ricandidatura, con una squadra che non lo seguirebbe: una situazione difficile, ma lui sembra quasi non rendersene conto”. Insomma, come finisce? “Davvero non lo so – conclude – mi auguro che Marconi comprenda che è necessario che passi la mano ad un altro candidato”. L’impressione è che, alla fine, uno tra Marconi e Crescini si dovrà fare da parte: o il primo rinunciando alla candidatura o il secondo lasciando la guida del PD. Intanto il tempo comincia a stringere: a Bagnone sperano di trovare un accordo entro un paio di settimane. (Paolo Bissoli)