Il lavoro e l’importanza di “fare rete”

A Carrara il IX Convegno “Taliercio” su “Lavoro creattivo – storie, percorsi e resilienza” Organizzato dal Gruppo Adulti di Azione Cattolica della diocesi

09Convegno_Taliercio2019Lavoro creattivo – storie, percorsi e resilienza questo il titolo del IX Convegno “Taliercio”, tenutosi venerdì scorso a Carrara. Organizzato dal Gruppo Adulti di Azione Cattolica della diocesi è stato impostato sul tema dell’ultima “settimana sociale”, che si è occupata proprio di lavoro.
A porgere i saluti, il vescovo Giovanni che ha ricordato la figura di Mons. Giuseppe Taliercio e il presidente dell’AC diocesana Marco Leorin, che ha evidenziato l’importanza del Convegno come occasione in cui l’associazione e la Chiesa incontrano la società civile.
Tre gli ospiti, moderati da Alessandro Conti: Marta Castagna, dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Zaccagna – Galilei e del Liceo Scientifico “Marconi” di Carrara, Andrea Figaia, sindacalista della CISL e Margherita Dogliani, imprenditrice. I tre invitati rappresentevano tre esperienze di “formazione, sindacato e imprenditoria” tra quelle più significative del territorio apuano.
Gli interventi succedutisi nel corso della serata hanno avuto in comune, in modo assai spontaneo, l’immagine della «rete»: tutti, infatti, hanno sentito il bisogno di sottolineare l’importanza di creare legami. Ha insistito sull’importanza del gruppo Marta Castagna la quale, durante il suo intervento in risposta alla domanda: «Scuola – formazione – mentalità imprenditoriale al servizio del lavoratore di domani?», ha presentato nel dettaglio la tanto discussa «alternanza scuola – lavoro». La dirigente ha sottolineato come l’alternanza non abbia portato solo polemiche o problemi ma sia stata un’occasione preziosa: “Si è sfruttata la creatività del territorio, tante piccole e medie imprese locali hanno preso ragazzi del territorio e hanno offerto loro delle possibilità. Tante sono state le esperienze positive e formanti. Essere costretti ad inventare percorsi ha permesso di conoscere meglio il territorio e le sue possibilità”.
Figaia ha invece risposto alla domanda “Quale strada deve intraprendere il sindacato oggi per rendere protagonista del lavoro la persona?”. “La Chiesa – ha detto il sindacalista – ci esorta a difendere non una classe ma dei lavoratori, divisi nei loro mestieri. Rispondere a questa domanda è difficile: il velocissimo mutamento del mondo del lavoro (dal Fordismo al cosiddetto lavoro 4.0 tutto da esplorare) chiede di trovare nuovi strumenti di lotta sindacale”.
Infine Margherita Dogliani del “Biscottificio Piemonte” ha raccontato come sia nata in lei la volontà di aprire le porte della fabbrica alla cultura e di creare la rassegna “Donna, anima e corpo”: fu quando una sua operaia, prima di una tornata elettorale, le confidò che non aveva una propria posizione e avrebbe quindi votato secondo indicazioni altrui. Lì l’imprenditrice ha capito che “occorreva offrire strumenti per costruire un pensiero indipendente, perché il pensiero è l’unica cosa che nessuno può portarci via ed è dal pensiero che si costruisce la dignità del lavoro”.
Tre storie di resilienza, dunque, che testimoniano quanto sia importante, dentro contesti in continua evoluzione, adattarsi e “far adattare”: da qui dunque l’invito che gli organizzatori, dopo il saluto del sindaco Francesco De Pasquale, hanno voluto lasciare al termine della serata, quello a riconoscere nella resilienza una virtù non personale ma “ambientale” e ad essere “custodi della resistenza altrui e nodi della rete”.