Ritrovate a partire dal 1989 negli scavi per il nuovo ospedale nella piana ai piedi della rocca sulla quale sorge il castello di Arco (TN). Oggi sono otto, fanno parte del gruppo “atesino” e si possono ammirare a Riva, nel Museo Alto Garda
Otto statue stele, in marmo o in calcarenite, di piccole o grandi dimensioni, spesso “rivestite” da ampi mantelli scolpiti o con un nutrito corredo di asce e pugnali: è la sorpresa alla quale ci si trova di fronte nella sezione artcheologica del Museo Alto Garda allestito a Riva, proprio sulla sponda settentrionale del lago.
Anche queste, come la maggior parte, furono rinvenute casualmente: rividero infatti la luce a partire dal 1989 durante i lavori di scavo per la costruzione del nuovo ospedale di Arco, storica località a pochi chilometri di distanza dal museo, nella piana dominata dall’alta rocca dove prima dell’anno Mille era stato editicato il nucleo originario del castello che ancora oggi domina quest’ultimo tratto della valle del Sarca. Sono state datate all’età del Rame (tra la fine del IV e l’inizio del III millennio a.C., dunque coeve con le più antiche delle stele lunigianesi) e messe in relazione con quelle del resto del territorio atesino.
Quelle femminili sono piccole, eleganti, con monili e dalle forme gentili; quelle maschili sono di grandi dimensioni, squadrate e con un ricco corredo di armi. Proprio nella foggia delle armi hanno la più grande somiglianza con le nostre: in particolare il pugnale di Remedello e l’ascia di rame immanicata. Anche su queste stele regna il mistero: raffigurazioni di personaggi di rango, antenati illustri o divinità di un tempo troppo remoto perché possano esserci notizie certe. La grande sala del museo che le ospita è arricchita da reperti e da pannelli che, in modo esaustivo, arricchiscono di preziose informazioni una visita già di per sé davvero emozionante.
(p.biss.)