
L’edizione 2019 ripercorre la storia e i personaggi degli appuntamenti letterari
L’ Almanacco Pontremolese nacque nel 1978 per volontà del sindaco Enrico Ferri per essere custode silenzioso, ma efficace del percorso di vita e di mutamenti del nostro territorio. L’edizione 2019 è dedicata a Claudio Giumelli a lungo raffinato organizzatore del Premio letterario Bancarella, che insieme ai suoi collegati Premi Bancarellino, Sport, (di cui fu padre Carletto Bardi) e Cucina, è il tema di quest’anno; il saluto è del sindaco Lucia Baracchini con riflessioni importanti sull’amore per il libro sempre capace di esaltare creatività, bellezza, ingegno.
Il Comune di Pontremoli con sincero orgoglio trova nel Bancarella una sua identità e tradizione, organizza eventi collegati al leggere. Il calendario del tempo (almanacco in lingua araba) è accompagnato da interventi di persone che fanno funzionare i Premi Bancarella. Gianni Tarantola, presidente della Fondazione Città del Libro, ricorda eventi legati al libro: a Montereggio tutto ebbe inizio quando con le gerle in spalla qualcuno si fece migrante “economico”, andò a vendere anche libri proibiti dalla censura politica, varcando i confini molto vicini con altri Stati dell’Italia preunitaria.
Oggi il paese, unico in Italia a far parte dell’Organizzazione Internazionale per la diffusione del libro, fa da15 anni la Festa del libro raro, usato e d’occasione, fa incontri con gli autori: in quel piccolo borgo abbiamo ascoltato Margherita Hack a parlare del libro “Storia dell’astronomia” di cui è coautrice con Leopardi e lo scrittore israeliano Amos Oz, scomparso da pochi giorni,operoso nel promuovere la soluzione della tragica questione palestinese.
Foto e notizie ricordano i regolamenti dei quattro Premi Bancarella, nomi di editori e autori, libri premiati. La storia dei noti eventi collegati ai Bancarella è di Giuseppe Benelli che elenca le tante personalità venute a Pontremoli della cultura e dello Sport.
La pagina più fresca di entusiasmo l’hanno scritta i 23 alunni della Scuola “Livio Galanti” di Arpiola che hanno prodotto “Il libro nella gerla. Storia di Montereggio paese dei librai”, nato dall’incontro con la scrittrice giapponese Yoko Uchida, arrivata qui come in una favola, raccontata anche da Giacomo Maucci: l’esito è che il libro è arrivato a Tokio con scambio culturale con ragazzi loro coetanei, Ricordi, emozioni, un breve racconto di Sara Rattaro vincitrice del Bancarella 2015 sul suo originale modo di conoscere Pontremoli accompagnano le pagine dei mesi.
Giulio Cesare Cipolletta rivive la sorpresa di vincere quando credeva di aver esaurito la sua spinta creativa. La sede della Fondazione del Premio nel 1977 fu portata nel convento dell’Annunziata appena restaurato, fu festa grande con colazione del libraio e pranzo del vincitore, menu di ghiottonerie locali accompagnato da due poesie in dialetto di Luciano Bertocchi, che rievoca le altre iniziative collegate: la mostra delle Edizioni Bodoniane nella Biblioteca del Seminario; il concerto d’organo in Cattedrale diretto dall’organista del Duomo di Firenze.
Una snella storia dei Premi letterari italiani del Novecento è raccontata da Maria Ghelfi, il primo fu il Bagutta, poi il Viareggio, il Corriere della Sera contribuì al Premio Mussolini; dopo la tempesta della guerra nascono lo Strega,il Campiello e il Bancarella con la sua fisionomia speciale di giuria fatta di librai.
Leggendo la storia del Bancarella Sport tracciata da Natalino Benacci sembra incredibile che siano venuti a Pontremoli tanti campioni e tanti autori di libri di sport, i più numerosi dedicati a Coppi e Bartali, “Ginettaccio” vinse il Premio nel1980 col suo “Tutto sbagliato, tutto da rifare”. Lo sport ha avuto tra i grandi cronisti Bruno Raschi di BorgoTaro (Tuttosport, Gazzetta dello Sport, Processo alla tappa), nel 2005 nasce il Premio a lui intitolato. Il Nobel Boris Pasternach si intreccia col Bancarella che lo premia prima degli svedesi: Andrea Baldini fornisce notizie sul manoscritto “Il dottor Zivago” e come arrivò a Feltrinelli che lo pubblicò.
(Maria Luisa Simoncelli)