Diario di Natale di Sadiki

Il racconto secondo classificato.
La zia Malaika mi ha regalato la cosa più bella che io potessi desiderare: un libro sull’Europa!

Il concorso Racconto di Natale

Si è svolta lunedì 17, al Cinema Manzoni di Pontremoli, la cerimonia di premiazione del concorso Racconto di Natale organizzato dall’I.I.S. “Belmesseri” di Pontremoli.
All’iniziativa hanno partecipato le classi prime delle sedi di Pontremoli e di Villafranca del “Belmesseri”, la classe III dell’ I. C. “Baracchini” di Villafranca, le classi III delle sedi di Pontremoli e di Filattiera dell’I. C. “Ferrari”, la classe III dell’ I. C. “Quartieri” di Bagnone, la classe III dell’ I. C. “Alighieri” di Aulla, e la classe III della sezione di Berceto dell’I. C. “Malerba” di Fornovo.
Degli alunni classificati ai primi tre posti si possono leggere i nomi e i racconti in queste pagine; sono inoltre stati premiati con una menzione Aurora Vignali (Medie Villafranca), Barbieri Giorgia (Medie Bagnone), Giulia Luisi (“Belmesseri” Pontremoli), Andrea Arrighi e Filippo Lippi (Medie Pontremoli).

48raccontoNatale02Africa. Mozambico. 2018.

10 dicembre
Oh! Finalmente si avvicina il Natale, che bello il Natale! La mia famiglia sta già trafficando per preparare il grande giorno! Che bello che è stato quello dell’anno passato!
La zia Malaika mi ha regalato la cosa più bella che io potessi desiderare: un libro sull’Europa! Padre Stefano mi ha parlato tanto dell’Europa, a volte mi porta anche delle letterine che mi scrivono i bambini italiani. Io vorrei tantissimo visitare l’Europa: mare azzurro, montagne bianche e città grandissime! Ma la cosa che preferirei di più è festeggiare almeno una volta il Natale in Europa, è bello perché là le famiglie si mettono in salotto un albero pieno di luci e festoni colorati! Poi hanno anche un aggeggio pieno di personaggi che si muovono, con una grotta al cui interno c’è il Bambin Gesù. Si chiama pestrepe, anzi tresepe, o forse repsepe? Vabbè, dai, ci siamo capiti… Ecco questo vorrei!
Poi mi piacerebbe anche fare amicizia con un bambino europeo e giocare con lui, dopo il grande pranzo di Natale, a un certo gioco che si chiama tombola! Purtroppo però la zia Malaika dice che noi non possiamo andare in Europa e che dovrò accontentarmi di festeggiare il Natale qui, a Nyanguaze. Peccato…

14 dicembre
Oggi stiamo preparando le ghirlande di fiori assieme a Padre Stefano, sapete, lui è una persona tanto buona! Ogni tanto ci porta anche dei soldini che ha raccolto in Europa per noi! Com’è gentile! Il Natale qui in Mozambico si festeggia appendendo delle corone di fiori fuori dalla porta delle nostre baracche, poi la sera tutti ballano e cantano e regna un’atmosfera di divertimento. Padre Stefano è da cinque anni che viene come missionario qui a Nyanguaze e ogni anno festeggia il Natale con noi. Un’altra cosa che mi piace del Natale europeo è che per quell’occasione fa molto freddo e a volte viene la neve! Ho visto la foto della neve sul libro che mi ha regalato la zia Malaika e mi è sembrata così soffice!

21 dicembre
Che bello! Mancano quattro giorni a Natale e non vedo l’ora che Padre Stefano porti i doni a tutti i bambini di Nyanguaze. Ce li farà trovare fuori dalle nostre porte. Ogni anno lui fa il giro delle baracche del nostro paesino consegnando i doni che ha raccolto in Europa ad ogni bambino! Non vedo l’ora di scoprire cosa mi porterà!

25 dicembre
Questa mattina mi sono svegliato molto contento e senza perdere tempo, sono subito uscito di casa per aprire il mio regalo! Ho aperto la porta, sono uscito e… Ma com’è possibile?! Non c’era nessun regalo! Mi sono guardato intorno e ho notato che tutti gli altri bambini di Nyanguaze avevano il proprio regalo, mentre io non avevo proprio niente! Magari ho fatto il cattivo! Magari Padre Stefano ha dimenticato di prendere il mio regalo o forse glielo hanno rubato! Deluso e sconfortato, stavo per rientrare nella mia baracca quando ho sentito un urlo provenire da fuori: “Sorpresa!”. C’erano la zia e Padre Stefano nascosti dietro un albero, proprio davanti alla mia baracca! Riaprii la porta e uscii nuovamente per andare loro incontro. Vidi che avevano un piccolo regalo in mano e quando lo aprii non potevo credere ai miei occhi!
Era un biglietto per l’Europa! Padre Stefano mi abbracciò e mi disse: “Devi sapere Sadiki che in tutti questi anni, io ho raccolto un po’ di soldini per regalarti un viaggio in Europa perché questo è il tuo più grande sogno e io sono felicissimo di avertelo realizzato!”. Io risposi: “La ringrazio, Padre, lo sapevo che lei era una persona molto buona!”. Lui mi disse: “Forza Sadiki, non c’è tempo da perdere! La tua zia ha già preparato i bagagli, quindi partiamo subito!”. Abbiamo preso la jeep di Padre Stefano e attraversato la savana del Mozambico per arrivare alla capitale, Maputo, dove avremmo preso l’aereo.
Che emozione! Non avevo mai superato i confini del mio villaggio! Quando siamo arrivati a Maputo non riuscivo a credere ai miei occhi! Era enorme! Padre Stefano mi disse: “Sadiki, se credi che questa città sia grande aspetta di vedere Milano, in Italia, perché è proprio lì che ci stiamo dirigendo!”. Mentre io ero intento ad osservare il traffico della capitale, arrivammo all’aeroporto.
Mamma mia! Non avevo mai visto così tanta gente! Era pieno di valigie, display, ristoranti e negozi! Ero abituato alla vita del mio villaggio in cui c’erano tre baracche perciò non riuscivo a credere alle cose che vedevo in quell’aeroporto! Poi, quando giunse l’ora di salire sull’aereo, stavo per svenire!
Era grandissimo e pieno di posti! Partimmo puntuali e mentre sorvolavamo il continente nero, Padre Stefano mi disse che ci saremo recati in casa di suo nipote Francesco, nel centro di Milano, una grossa città italiana. Arrivammo circa alle tre del pomeriggio di Natale e in Italia faceva un freddo mostruoso rispetto a Nyanguaze! Abbiamo preso un autobus e la cosa più bella di tutte è stata che stava cominciando a nevicare!
Passammo davanti a Piazza Duomo in cui c’era un enorme, anzi un “super-enorme” albero di Natale! Finalmente raggiungemmo la casa di Francesco. Era una favolosa villetta con un piccolo praticello innevato. Che bello toccare la neve! Ero veramente emozionato! Francesco mi venne incontro e mi abbracciò, incominciò a farfugliare qualcosa di incomprensibile in italiano che io non capii assolutamente.
Però a me non importava quello che lui stava dicendo, quello che contava veramente è che finalmente avevo realizzato il mio sogno, finalmente ero in Europa a giocare con un bambino europeo e finalmente il buono spirito del Natale aveva agito.
Passammo tutto il pomeriggio a giocare a tombola e finalmente ero veramente contento! Non m’importava in quel momento che il giorno successivo sarei tornato a Nyanguaze perché tanto il mio sogno si era realizzato! Io ringrazio tantissimo Padre Stefano che ha sempre avuto un cuore enorme!
Ecco, questa è la mia storia, la storia di un bambino africano che ha realizzato il suo più grande sogno: andare in Europa a Natale! Detto ciò, viva il Natale, perché è stata, è e sarà sempre la festa che unisce e non divide nessuno! Evviva lo spirito natalizio!

Pietro Bertocchi
I.C. “Pietro Ferrari” Pontremoli. Classe III B