In Sardegna gli enigmatici menhir di Laconi

24Laconi_Stele0Laconi è una piccola località in provincia di Oristano, al centro della Sardegna: poco meno di duemila abitanti che vivono a quasi 600 metri su un pianoro che si affaccia sulla parte meridionale dell’isola. Cagliari dista una novantina di chilometri e per coprire la distanza serve quasi un’ora e mezza: le strade sono più che buone, i panorami affascinanti e per apprezzarli l’andamento è bene che sia… lento!
La zona è caratterizzata da numerosi e notevoli insediamenti nuragici: su tutti quello della vicina Barùmini dove non si può non sostare per visitare questa meraviglia preistoria del secondo millennio a.C. che da oltre venti anni è inserita nel patrimonio mondiale Unesco.

Era il grande progetto di Augusto Cesare Ambrosi: fare del Museo del Piagnaro la “vetrina” della statuaria antropomorfa europea; il padre del Museo delle Statue Stele Lunigianesi che nel 1975 era riuscito ad allestire a Pontremoli con i reperti raccolti nella Lunigiana interna aveva avuto un’idea semplice: uno scambio di calchi delle statue stele più significative esistenti nella Penisola, in Corsica, Sardegna e nel resto dei Paesi mediterranei, facendo sì che al Piagnaro, museo capofila, arrivassero da tutti gli altri luoghi.
Ben più difficile la realizzazione: sebbene in alcuni siti i calchi fossero già disponibili a Pontremoli non arrivarono mai e il progetto rimase lettera morta. Fu uno dei grandi crucci di Ambrosi. Oggi che la realtà virtuale è materia che caratterizza il nostro quotidiano, il progetto sembra tornare di attualità.
Ma quali sono i musei potenzialmente interessati e quali reperti conservano? Iniziamo un viaggio tra alcune di queste realtà.

24Laconi_MappaSardegnaDa Barùmini si arriva a Laconi in breve tempo; il Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna è allestito nel centro storico, in un percorso attraverso 11 sale al piano terra e al secondo piano di Palazzo Aymerich, da qualche anno di proprietà comunale.
Al suo interno le statue stele si svelano fin dall’ingresso in biglietteria: massicce e dalle incisioni misteriose, a prima vista lontane da quelle lunigianesi, eppure scolpite in un passato lontano e di una cultura con tratti comuni.
24Laconi_Stele2Le statue stele di Laconi – ritrovate a partire dal 1969 – si sviluppano in un’epoca di qualche secolo più antica rispetto a quelle della Lunigiana, ma coprono un arco di tempo più breve (2.700 – 2.200 a.C.) che si conclude all’alba della nascita della civiltà nuragica. La caratteristica forse più simile tra Laconi e la Lunigiana è il volto: in entrambi i casi è stilizzato, con gli occhi assenti o appena accennati e una incisione a “U” più o meno evidente a seconda dei casi e che evidenzia la forma del naso.
24Laconi_Stele4Ma è la misteriosa figura scolpita su queste stele ricavate da massi di arenaria locale ad attirare l’attenzione e incuriosire l’osservatore. Viene definito il “capovolto” perché rappresenta la stilizzazione di un individuo a testa in giù, con le braccia raccolte lungo un corpo dalla forma appuntita, molto diffuso tra i reperti dell’archeologia dell’isola. La raffigurazione è stata interpretata come il trapasso dalla vita alla morte, un tuffo a testa in giù verso il regno degli inferi, secondo un motivo replicato centinaia di volte nei petroglifi di numerose grotte sarde.
Assieme al “capovolto” sulle statue stele maschili (che sono la grande maggioranza) è inciso il pugnale: elemento che caratterizza il soggetto, un attributo che è simbolo di virilità e forza, secondo uno schema interpretativo comune alla Lunigiana, anche se la forma di queste armi è un po’ diversa, soprattutto per quel che riguarda l’impugnatura: qui è appuntita, mentre è tondeggiante in quelle lunigianesi.
Di particolare interesse la sala dove è stata ricostruita una delle cave per l’estrazione dei blocchi destinati alla produzione dei menhir: un luogo che in futuro potrebbe essere oggetto di un itinerario.

Paolo Bissoli