Da Aulla pellegrini a Lerins, sull’isola di San Caprasio

Accompagnati dal parroco don Lucio Filippi e dal sindaco Roberto Valettini, il gruppo partito dalla Lunigiana è stato accolto sull’isola di Sant’Onorato

26Aulla_Lerins1Domenica scorsa un numeroso gruppo di lunigianesi, accompagnati dal parroco don Lucio Filippi e dal sindaco di Aulla Roberto Valettini, ha fatto visita all’isola di Sant’Onorato, dove nel lontano V secolo approdò per primo San Caprasio, accompagnato da un piccolo numero di seguaci.
Ben presto l’isola, per il suo modello spirituale di vita eremitica ispirato all’esperienza dei Padri del deserto, divenne punto di riferimento per la diffusione del Cristianesimo in occidente e lì si formarono futuri Santi e vescovi, tra i quali san Patrizio d’Irlanda.
26Aulla_LerinsLa visita-pellegrinaggio sull’isola è avvenuta esattamente a 25 anni dalla prima visita ufficiale di Parrocchia e Comune, invitati nel 1993 dall’abate alla cerimonia officiata da l’arcivescovo di Monaco-Montecarlo per la consacrazione dell’altare della restaurata cappella di San Caprasio. In quella occasione le reliquie del santo non erano ancora state rinvenute e lo saranno soltanto dieci anni dopo, nel 2003.
Domenica scorsa, dopo la Messa concelebrata da don Lucio con i monaci cistercensi, il vice abate di Lerins ha accolto in chiesa il sindaco, il parroco ed i pellegrini i quali hanno portato i doni della comunità religiosa e di quella civile di Aulla. Molto gradita è stata la copia dell’icona del Santo conservata ad Aulla, ma anche il cero votivo che il sindaco Valettini ha offerto al monastero a nome del comune che già nel 1400 indicava San Caprasio come patrono della città.
26LerinsProprio il sindaco ha voluto ricordare il significato profondo del legame di Aulla con l’isola, portando il saluto di tutta la cittadinanza: a lui ha risposto il vice abate mostrandosi particolarmente colpito da questo profondo legame tra Aulla ed il loro antico Santo, che è l’unico tra i Santi di Lerins ad avere una cappella dedicata, segno, anche questo, della considerazione che ebbe Caprasio fin dalle origini dell’esperienza monastica. Di lui, ancora vivente nell’anno 430, Sant’Ilario di Arles scriverà “Onorato e Venanzio consideravano Caprasio loro padre in Cristo. Vive vita angelica ancora oggi nell’isola. Cristo lo enumera tra i suoi eletti”.
Nel corso della visita all’isola la comitiva ha visitato anche le cappelle dedicate a san Salvatore, a san Pietro e poi lo stupefacente monastero-fortezza costruito nel 1010: un vero capolavoro, una tra le più potenti fortezze marittime, con all’interno granai, cucine, cisterne, due chiostri, una cappella e celle per i monaci.
La fortezza fu costruita un secolo dopo le incursioni saracene che trucidarono i monaci che dovettero abbandonare l’isola riuscendo a salvare le reliquie dei loro Santi: vi tornarono un secolo dopo, quando le famiglie signorili della Provenza contribuirono alla costruzione della fortezza.
Poco prima dell’anno mille la potente famiglia degli Adalberti, che aveva fondato l’abbazia di Aulla, ebbe il privilegio di accogliere i resti di San Caprasio e da allora quella chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, come la cattedrale di Luni, finì per prendere il nome di San Caprasio.

(Riccardo Boggi)