
Le prime consultazioni a suffragio universale per il Parlamento della Repubblica

Il Paese tutto, donne e uomini, per la prima volta nella sua storia il 18 aprile 1948 andò a votare per eleggere i suoi rappresentanti nella nuova Italia repubblicana e democratica. Allora si credeva alla politica e alle sue istituzioni, con entusiasmo e con chiare scelte di campo, una dialettica era maturata nel dramma della dittatura e della lotta di liberazione, coagulata sui due schieramenti ideologici e civili egemoni nella pluralità di partiti e movimenti: lo scudo crociato simbolo della Democrazia cristiana (DC) e il volto di Garibaldi (ma capovolto diventava quello di Stalin) simbolo del Fronte Democratico Popolare (FDP) dei comunisti e socialisti uniti.
La campagna elettorale fu accanita da tutte le parti, su blocchi contrapposti. Con l’inizio della guerra fredda nell’agosto 1947, per la libertà contro il timore di una sovietizzazione, analoga a quella toccata all’Europa dell’Est, si mobilitarono la DC del centrismo di Alcide De Gasperi con pieno sostegno degli Stati Uniti, l’Azione Cattolica, i Comitati civici istituiti da Luigi Gedda, i comizi del “microfono di Dio” padre Lombardi, il monito di papa Pio XII ai cristiani che, “in un momento di ansie e pericoli”, chiedeva “vigilanza, instancabile prontezza, incondizionata azione” per salvare l’Italia da governi atei e materialisti.
Gli italiani emigrati scrivevano ai parenti di votare DC, i fumetti di Jacovitti facevano ironia sugli avversari del FDP, il quale, secondo un repertorio di più banale propaganda, ribatteva che i democristiani svendevano l’Italia agli americani, che la CIA organizzava la campagna elettorale. Il risultato delle elezioni fu clamoroso: più del 90% la partecipazione; la D.C. alla Camera ebbe la maggioranza assoluta col 48,6% (12.751.841 voti) e 307 seggi. Il FDP ebbe il 30,7% (8.025.990 voti) e 182 seggi.
Su un totale di 26.163.967 voti espressi sono compresi altri partiti molto al di sotto per consensi: in ordine decrescente Unità socialista, Blocco Nazionale, Partito Nazionale Monarchico, Partito Repubblicano, Movimento Sociale, Partito dei Contadini, Partito cristiano sociale e altre liste. Furono eletti 574 deputati. Al Senato la DC ebbe il 47,9% (10.740.131 voti) e 130 seggi; il FDP il 31% (6.955.220 voti) e 74 seggi.
I risultati del 1948 in provincia di Massa Carrara
La provincia di Massa Carrara era accorpata con Livorno, Pisa e Lucca nella IX Circoscrizione della Toscana. Sia alla Camera che al Senato la vittoria, complessivamente, andò alla Democrazia Cristiana. Ecco i risultati nel dettaglio.
Camera dei Deputati: la DC ebbe 48.623 voti, primo partito in tutti i Comuni tranne Carrara, Fosdinovo e Tresana con primo il FDP che in totale in provincia guadagnò 39.345 voti.
I deputati democristiani eletti della circoscrizione furono in ordine decrescente di preferenze: Giuseppe Togni, Giovanni Gronchi, Loris Biagioni, Armando Angelini, Giovanni Carignani, Aldo Fascetti, Andrea Negrari. Deputati del FDP eletti Scappini Remo, Laura Diaz, Lelio Basso, Baldassari Gino, Bottai Amerigo, Jacopini Natale, Antonio Bernieri. Per il PRI Pandolfo Ricciardi. L’insieme degli altri partiti ebbe 26.793 voti e nessun eletto.
Carrara non smentì la sua tradizione e primo partito fu il PRI con 14.042 voti.
Senato della Repubblica: DC con voti 40.847 eletto Giulio Guidoni; PRI con voti 18.223 eletto Guido Piovano; PSLI con 10.597 voti eletto Lami Starnuti, Blocco Nazionale con voti 8.610 eletto Schiff Giorgini. Il Fronte Popolare non presentò nessuna lista di candidati.
Per l’elezione alla Camera per la DC il più alto consenso fu a Pontremoli, Fivizzano, Bagnone; il FDP arrivò secondo a Pontremoli, Aulla, Fivizzano.
Nel territorio comunale di Pontremoli: per la Camera nelle 7 sezioni del centro i voti democristiani furono 2533. Nelle 8 sezioni delle frazioni 2.697 (raccolti soprattutto a Molinello, Succisa, Grondola, una zona scherzosamente detta del Sacro Cuore) per un totale di 5230. Il Fronte Popolare ebbe nel centro 1.396 voti e nelle frazioni 1.082 (le più ”rosse” Annunziata, Campoli, Guinadi) per un totale di 2.478 voti. Degli altri partiti arrivarono oltre cento il PRI e PSLI. Vinceva una DC laica e interclassista.
Maria Luisa Simoncelli