
La vittoria della Democrazia Cristiana nelle elezioni 1948 fu schiacciante: con quasi 13 milioni di voti (48,6%) staccò nettamente il Fronte Popolare fermo a 8 milioni (30,7%). Un risultato certo figlio della straordinaria partecipazione (il 92,2% degli aventi diritto si recò alle urne!), ma sul quale ancora oggi gli storici si interrogano.
Un’analisi lucida e convincente la propone Paul Ginsborg nella sua Storia d’Italia dal dopoguerra ad oggi (Einaudi); lo storico inglese naturalizzato italiano sottolinea come la DC fosse un partito nato da appena sei anni (fu fondata a Milano, in casa Falck, nel settembre 1942), erede sì del Partito Popolare che tuttavia era scomparso tra forti tensioni fin dal 1926.
Eppure si affermò rapidamente e già nelle elezioni del 1946 per l’Assemblea Costituente superò il 35%. L’appoggio del Vaticano e degli Alleati furono certo determinanti nella definizione del nuovo quadro politico, ma occorre sottolineare il ruolo avuto da dirigenti di rilievo come Alcide De Gasperi nel far crescere il consenso verso il partito dello scudo crociato in tutti gli strati della società italiana, supportati in questo dall’azione delle associazioni cattoliche diffuse capillarmente nel territorio a cominciare dalla Coldiretti.
Sul fronte interno la DC potè contare sull’intervento ad ogni livello della Chiesa; su quello esterno le venne garantito l’appoggio degli Alleati e, in particolare, degli Stati Uniti la cui politica internazionale era quella di “appoggiare i popoli liberi” contro la diffusione di regimi totalitari che “fioriscono sulla miseria e sul bisogno”.
In quegli anni la “dottrina” del presidente Truman si affermava per ostacolare l’espansione sovietica con mezzi economici e con interventi politici e militari.
La campagna elettorale per le elezioni del 1948 fu durissima: DC da una parte e FDP dall’altra organizzarono una propaganda nella quale l’avversario era il nemico da battere, il male assoluto da scongiurare.
Le piazze dei comizi del Fronte Popolare erano piene all’inverosimile di folle entusiaste, di gran lunga più numerose di quelle della DC. I dirigenti del Fronte erano convinti della vittoria: i voti usciti dalle urne smentirono clamorosamente questa previsione.
(p.biss.)