Se aprile fa il ‘peccato’…

17tramontoSe aprile fa il ‘peccato’… maggio è condannato. Anticipando di un mese i tempi del proverbio, suona così il detto “se maggio fa il peccato, giugno è condannato”: vale a dire, una gelata tardiva in maggio ha come conseguenza l’imperfezione o la perdita del raccolto tardo primaverile e di inizio estate. Si può dire così a buon diritto, visto quel che è capitato la settimana scorsa e l’anticipo stagionale che, fino oltre metà mese, aveva fatto presumere ai più che l’idillio potesse durare con una strada spianata e in discesa verso l’estate.
Il ‘nodo’ del freddo del 18 aprile, sperimentato tante volte, si è invece preso una sadica rivincita mandando in malora parte del risveglio del mondo verde.
Proprio martedì 18, nel pomeriggio, l’afflusso di aria settentrionale ha smesso i panni miti del favonio e si è fatto più pungente. La secchezza dell’aria, le notti serene e la calma di vento notturna hanno poi trasferito e depositato l’aria fredda affluita nelle valli. La frequente presenza del sole, d’altra parte, ha fatto sì che questa recrudescenza della stagione non si manifestasse con temperature massime diurne anormalmente basse, bensì facendo crollare soprattutto le minime notturne e mattutine.
17tabellaCosì è avvenuto per varie notti consecutive, specie fuori dei centro urbani. Le campagne ne hanno patito e osservando molte piante pare infatti che il fuoco sia passato a bruciare fiori, foglie e/o primi frutticini (noci, viti, kiwi, patate, siepi ecc).
Viene alla mente quanto accaduto il 18 aprile 1997 o anche più tardi (dopo il freddo e la neve del 18) nella terza decade di aprile 1991. Nel 1986 e nel 2003, invece, il colpo di coda arrivò prima e, comunque, il risveglio primaverile non aveva ancora raggiunto lo stadio del precocissimo 2017. Altri esempi si possono citare per il 1938, 1954 (neve il 20 aprile, imbiancata più tardiva che si ricordi per Pontremoli), vari degli anni 1970, il 2001 con pioggia mista a neve il 21 aprile e poi notti serene con brina. Negli ultimi anni, aprile si era intiepidito e aveva disabituato a queste ‘zampate’ di stampo invernale.
Al sereno di venerdì e sabato scorsi, è seguito il cielo coperto con cenno di pioviggine domenica, tempo che si è ripetuto quasi in fotocopia martedì 25.

 

Previsioni valide dal 28 aprile al 2 maggio

Tutti questi “ponti” creano confusione fra la gente e anche il tempo meteorologico corre sui binari di una elevata incertezza…
È transitata mercoledì una attiva perturbazione atlantica foriera di nuvoloni e piogge; l’aria fresca al seguito manterrà condizioni di tempo variabile/instabile nella giornata di venerdì 28, quando è prevista ancora una nuvolosità irregolare accompagnata da brevi rovesci con isolati temporali. Non escluso qualche chicco di grandine, rovesci di graupel e/o neve oltre i 1200/1300 metri. Venti moderati o tesi di libeccio in rotazione a maestrale e temperature in diminuzione. Ampi rasserenamenti entro la sera.
Sabato 29, infatti, dovrebbe essere una splendida giornata di sole con cielo terso e venti moderati settentrionali. Temperature minime in calo fino ad avvicinarsi ancora localmente a 0°C in alcune zone di fondovalle, mentre le massime aumenteranno fino a riportarsi attorno ai 20°C.
Tempo soleggiato è atteso anche domenica 30 con rischio di locali brinate al primo mattino, indi pomeriggio tiepido per massime comprese fra 19°C e 22°C. Venti a regime di brezza con tendenza ad un moderato rinforzo da Sud-Est.
Per lunedì 1° maggio, i modelli disegnano scenari contraddittori, oscillanti fra un nuovo possibile veloce peggioramento di stampo atlantico con piogge sparse opposto al mantenimento di un tempo nel complesso stabile, disturbato solo da qualche nube di passaggio.
Un cambiamento interverrebbe, nel caso, da martedì 2 in avanti per l’arrivo di una nuova corrente di aria fresca da Nord. Sembra infatti che vada a profilarsi una risalita dell’Anticiclone delle Azzorre verso le latitudini settentrionali europee, figura barica non tanto positiva per il tempo sull’Italia. Seguiranno aggiornamenti su www.meteoapuane.it.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni