
Giulio ha origini pontremolesi
Giulio Michelini è il frate francescano OFM, con ampia e importante attività pastorale ed accademica, che quest’anno ha tenuto le meditazioni negli esercizi spirituali della Quaresima per il papa e i membri della Curia romana ad Ariccia.
Ordinato sacerdote nel 1994, padre Giulio è nato a Milano, ma con profonde radici a Vignola. Suo padre Secondo, emigrato per lavoro, è nativo di quella frazione del comune di Pontremoli e la madre Maria Bucchioni è nata a Pontremoli nel rione della “Biédla”. Giulio (il nome era già del nonno, figura di prestigio nella parrocchia di Vignola) è stato chiamato al telefono dal papa che gli ha chiesto “un grande favore”; dopo aver tentato di tirarsi indietro non sentendosi all’altezza del compito, è stato convinto e ora si dice contento di aver condiviso quasi una settimana col Papa e i suoi stretti collaboratori. In preparazione è stato a Cafarnao, sul lago di Galilea vicino alla casa di Pietro.
Sono stati giorni di silenzio, di preghiera insieme ai confratelli della Custodia dei Luoghi Santi, di grandissimo aiuto a preparare le meditazioni sulla Passione di Gesù secondo il Vangelo di Matteo. L’arcivescovo di Perugia–Città della Pieve card. Bassetti aveva scritto le meditazioni per la via Crucis al Colosseo nel 2016: ora è stato scelto un altro sacerdote che si è formato ed opera ad Assisi e padre Giulio vede il collegamento come continuità e come espressione della Chiesa umbra.
A Perugia si è laureato, ad Assisi ha conseguito il baccalaureato in Sacra Scrittura presso l’Istituto Teologico dove ora è professore ordinario, alla Pontificia Università Gregoriana ha conseguito la Licenza in teologia biblica e in seguito il dottorato e il Premio Bellarmino per la migliore tesi alla Gregoriana nel 2009. Tutti i titoli accademici valutati con lode. Per tre anni a Gerusalemme ha tenuto corsi sul libro dell’Esodo e del Deuteronomio. Per anni aiutante di studio presso la Segreteria della CEI, ha fatto parte della Giunta preparatoria del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze del 2015. Dirige la rivista “Convivium Assisiense”, ha la passione per l’ebraismo e l’esegesi biblica; è responsabile della Comunità dei frati Minori del convento di Farneto e dell’apostolato biblico della diocesi di Perugia. Importanti le opere pubblicate.
La lettera di ringraziamento di papa Francesco
Voglio ringraziarti per il bene che hai voluto farci e per il bene che ci hai fatto. Prima di tutto, per il tuo mostrarti come sei, naturale, senza “faccia da immaginetta”. Naturale. Senza artifici. Con tutto il bagaglio della tua vita: gli studi, le pubblicazioni, gli amici, i genitori, i giovani frati che tu devi custodire… Tutto, tutto. Grazie per essere “normale”. Poi, secondo, voglio ringraziarti per il lavoro che hai fatto, per come ti sei preparato. Questo significa responsabilità, prendere le cose sul serio. E grazie per tutto quello che ci hai dato. È vero: c’è una montagna di cose per meditare, ma sant’Ignazio dice che quando uno trova negli Esercizi una cosa che dà consolazione o desolazione, deve fermarsi lì e non andare avanti. Sicuramente ognuno di noi ne ha trovate una o due, tra tutto questo. E il resto non è spreco, rimane, servirà per un’altra volta. E forse le cose più importanti, più forti, a qualcuno non dicono niente, e forse una parolina, una piccola cosa dice di più. […] A volte le parole più semplici sono quelle che ci aiutano, o quelle più complicate: a ognuno il Signore dà la parola giusta. Ti ringrazio di questo e ti auguro di continuare a lavorare per la Chiesa, nella Chiesa, nell’esegesi, in tante cose che la Chiesa ti affida. Ma soprattutto ti auguro di essere un buon frate.