Partiti già in fibrillazione per le elezioni del sindaco di Carrara

Si avvicina l’appuntamento elettorale con molti nodi da sciogliere. Acque agitate soprattutto nel Pd per la scelta del candidato. M5S ha votato una graduatoria di potenziali candidati in consiglio

Vista panoramica di Carrara
Vista panoramica di Carrara dalla strada per raggiungere Colonnata

è difficile parlare di politica oggi. Certamente non è un argomento gradito ai più… anzi, a molti fa venire il voltastomaco. In particolare oggi, dopo un referendum costituzionale cui è stata data una inopportuna valenza politica e dal cui esito sembrerebbe scaturire una situazione di apparente instabilità. Ma di parlarne, a volte, non se ne può fare a meno, soprattutto quando il dibattito si accende sulla scelta di un sindaco. È il caso del futuro sindaco di Carrara. In vista, infatti, delle elezioni amministrative della prossima primavera, i partiti cominciano ad agitarsi al proprio interno per trovare la candidatura più rappresentativa e che abbia le credenziali giuste per farli uscire vittoriosi dalle urne. Da un lato questo “chiasso” può risultare un po’ fastidioso, anche perché i partiti sono tanti e ognuno vuol dire la sua. Però è anche vero che la democrazia sta proprio in questo dibattito a più voci. Se di partiti ne esistesse uno solo, infatti, magari non ci sarebbe più il “chiasso”, però, quello che è certo, è che non ci sarebbe nemmeno democrazia. C’è solo da auspicare un dibattito moderato e rispettoso della sovranità popolare, cosa che spesso, oggi, viene dimenticata. Da registrare, da qualche anno a questa parte, l’aumento delle liste civiche a testimonianza della scarsa credibilità che stanno riscuotendo i partiti tradizionali. A sinistra si percepiscono fibrillazioni. Sel/Sinistra Italiana ricorda “gli impegni presi” e accoglie la proposta di un candidato Pd. A destra le voci sono ancora lontane. Il Movimento 5 Stelle ha votato una graduatoria di potenziali candidati al prossimo consiglio comunale, attraverso un percorso di selezione pubblico. “Un coinvolgimento, tengono a sottolineare, che vuol fare del M5S il vero strumento nelle mani di tutti i cittadini, per disegnare finalmente un nuovo futuro per Carrara”. Il dibattito più acceso, però, in questo momento sta avvenendo dentro il Pd locale, così come da tempo si sta verificando anche a livello nazionale. Difficile comprendere, o giustificare, l’indisponente litigiosità che da sempre divide le diverse anime di questo partito, se non con la paura di perdere posizioni di potere. Quello che troppo spesso manca, è lo spirito di servizio al bene comune che, invece, dovrebbe essere tutelato prima di ogni altro interesse. E così, a Carrara, abbiamo assistito al voto contro le primarie, peraltro auspicate a livello regionale. Quanto accaduto rischia di spaccare ulteriormente un partito che nel corso di questi mesi ha avuto a che fare con molti mal di pancia, minacce di scissione o ripensamenti all’ultimo minuto. Il nodo del contendere pare essere il sostegno, da parte della segreteria Pd carrarina, alla candidatura dell’ex assessore al marmo e vice sindaco Andrea Vannucci, sorretto dalla componente di Andrea Rigoni. Tale posizione non è condivisa dalla maggior parte della base dei circoli, favorevoli al “cambiamento”. Il rischio è che, nelle prossime settimane, si vada ad una resa dei conti all’interno delle forze che governano la città e, in particolar modo, con i socialisti e i repubblicani, favorevoli alle primarie di coalizione per scegliere il candidato a sindaco alle prossime elezioni del 2017. È presumibile, dunque, che si preannunci un inverno caldo per la politica locale. Quello che appare oggi, intanto, è lo scenario di un Pd spaccato, che, a Carrara, sembra deciso a correre da solo con un candidato che probabilmente non unirebbe né le sue anime, né quelle della coalizione. In realtà, la scelta della segretaria carrarina di aggirare le primarie, a detta di qualcuno, potrebbe anche preludere a un potenziale ricompattamento di tutte le forze in gioco che, di fronte a una diversa candidatura forte e condivisa, potrebbero rinunciare alle primarie e sostenere quella scelta. Fantapolitica? Astuzie o bluff pokeristici? Chi può dirlo. Intanto, però, la gente è stanca di tutta questa pantomima e si aspetta solo che la città si meriti quella persona nuova che ne tuteli gli interessi e che garantisca la soluzione adeguata dei tanti problemi ancora irrisolti.

Roberto Benatti