Inaugurati in Piazza San Pietro a Roma l’albero di Natale e il presepe

Sono rispettivamente omaggio del Trentino e di Malta

47albero e presepeUn presepe donato dalla Repubblica di Malta e un abete rosso alto 25 metri dalla Val Campelle (Scurelle, Valsugana – TN) da venerdì 9 dicembre attendono i visitatori che entrano in piazza S. Pietro a Roma. In quella data, infatti, secondo una tradizione avviata da Papa Giovanni Paolo II nel 1982, si è svolta la cerimonia ufficiale dell’inaugurazione dei due simboli del Natale che rimarranno fino al prossimo 8 gennaio. È stata una giornata intensa quella che è culminata con l’accensione del presepe e dell’albero, scandita da momenti che hanno suscitato nei presenti sentimenti di forte emozione. Per il folto gruppo di fedeli giunti a Roma da diversi comuni della Valsugana, guidati dai rispettivi sindaci, essa è iniziata alle 8,30, quando, all’altare della Cattedra in S. Pietro, l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, ha celebrato la S. Messa. L’appuntamento più atteso, però, è stato senza dubbio l’incontro con Papa Francesco nell’Aula Paolo VI, dove si sono raccolti i tre gruppi coinvolti nell’iniziativa: i trentini per il dono dell’albero, i maltesi per la realizzazione del presepe e i bambini dei reparti oncologici di vari ospedali italiani che, per iniziativa della fondazione Contessa Lene Thun, hanno decorato con le loro mani le palline appese all’albero. L’arcivescovo di Malta, mons. Charles Scicluna, e quello di Trento hanno rivolto un discorso di saluto e di presentazione al Pontefice, il quale ha, poi, risposto con parole e modi che hanno confermato il suo modo affabile di esprimersi. Si è detto “lieto di accogliervi e di esprimere la mia riconoscenza” ed ha ringraziato quanti hanno collaborato alla realizzazione delle due opere, riservando “un pensiero speciale a voi bambini, che avete decorato l’albero… Le sfere colorate che avete creato raffigurano i valori della vita, dell’amore e della pace che il Natale di Cristo ogni anno viene a riproporci”. Del presepe, realizzato dall’artista Manwel Grech, ha sottolineato il richiamo alla “triste e tragica realtà dei migranti sui barconi diretti verso l’Italia”; nella loro esperienza dolorosa “rivediamo quella del bambino Gesù, che al momento della nascita non trovò alloggio”. “L’albero di Natale posto accanto al presepe – ha poi aggiunto – proviene dai boschi di Scurelle, ai piedi della catena montuosa del Lagorai… La bellezza di quei panorami è un invito a contemplare il Creatore e a rispettare la natura, opera delle sue mani”. Insieme – ha concluso – questi due simboli “formano quindi un messaggio di speranza e di amore, e aiutano a creare il clima natalizio favorevole per vivere con fede il mistero della Nascita del Redentore”. Nel tardo pomeriggio, in piazza, la cerimonia di inaugurazione, davanti a una folla richiamata dall’evento. Prima dell’accensione del presepe sono intervenuti il cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato della Città del Vaticano, il ministro del governo di Malta, Owen Bonnici, e mons. Scicluna. L’accensione dell’albero è stata preceduta dai discorsi di mons. Tisi, del presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, del sindaco di Scurelle, Fulvio Ropelato e di Peter Thun, rappresentante dell’omonima fondazione. La cerimonia è stata arricchita dal punto di vista artistico dalle musiche natalizie eseguite dalla Banda della Gendarmeria vaticana e dai canti del Coro Lagorai, che nel corso della giornata aveva eseguito anche i canti della messa in S. Pietro e nel corso dell’udienza in Aula Paolo VI.