
Il Presidente della Repubblica cerca di richiamare alla ragione, e al dialogo, le varie componenti fondamentali della democrazia del Paese. A dire la verità sembra un profeta che grida ne deserto. Tutto il mondo politico è in fibrillazione e, soprattutto, c’è un grosso contenzioso tra governo e magistratura. Già Nordio, ministro della giustizia, aveva classificato la decisione del Tribunale di Roma sui migranti in Albania “abnorme” aggiungendo: “Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro, deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare”. In realtà il giudice non ha fatto altro che attenersi agli elenchi forniti dalla Corte Europea.
A gettare fuoco sul già caldo fronte dei rapporti tra magistrati e governo esce una mail di Marco Patarnello, sostituto procuratore generale della Cassazione pubblicata sul sito dell’Associazione Nazionale Magistrati. Il quotidiano “Il Tempo” ha ripreso il testo di una mail del magistrato il quale ha scritto che “Giorgia Meloni si muove per visioni politiche, e questo rende molto più pericolosa la sua azione… A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio”.

Si è scatenato il finimondo. La Meloni l’ha ripresa e l’ha pubblicata, La Russa dichiara candidamente a Repubblica “che i magistrati devono rispettare la destra che ha vinto le elezioni, e che è necessario riscrivere nella Costituzione i confini tra i poteri dello Stato”. Qualcuno non ha ancora capito che vincere le elezioni non vuol dire avere il potere assoluto, che le leggi devono rispettare i dettami della Costituzione, che i magistrati devono applicare le leggi e se sono fatte male non è colpa loro, soprattutto si dovrebbe essere onesti. La citazione di Patarnello ripresa dalla Meloni e da tutto il centrodestra così come riportata era un falso. Infatti c’era un invito chiaro all’Associazione: “Non dobbiamo fare opposizione politica, ma difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente. Senza timidezze”. E continuava: “In secondo luogo la magistratura è molto più divisa e debole rispetto ad allora (ai tempi di Berlusconi). è isolata nella società. A questo dobbiamo assolutamente porre rimedio”. “Il porre rimedio” non era riferito alla Meloni, era riferito alle divisioni interne e all’isolamento nella società. Non si può pensare che nel centrodestra non si sappia leggere. Le distorsioni sono intenzionali ed ogni pretesto è utile per alzare polvere.
E forse ha ragione chi dice che si tratta di disinformazione per nascondere altro. Infatti non si parla del flop migranti Albania, non si parla di finanziaria, quasi non si parla di alluvioni. Evidentemente si pensa che sia più importante indebolire la magistratura che affrontare i problemi del Paese. I magistrati non devono avere rispetto per il governo, devono avere rispetto per i cittadini. Nei Paesi in cui la magistratura ha “rispetto” per i governi, non c’è molta democrazia.
Giovanni Barbieri