
Un incontro a Pontremoli sullo studioso e docente

Con riconoscenza l’ex-alunno del Liceo Scientifico Matteo Marginesi ha promosso un breve convegno sull’attività di studioso e di insegnante di Renato Del Ponte, mancato il 6 febbraio 2023 a 79 anni.
Nel suggestivo angolo del Giardino della città tra il fiume e gli antichi muri Matteo ha introdotto e moderato l’incontro con giovanile entusiasmo ringraziando la figlia Silvia Del Ponte, presente con la sua famiglia, per la collaborazione data insieme alla madre Rosanna Peruzzo, docente per anni al “Malaspina “ e all’altra figlia Erica, impossibilitate ad essere presenti. Piena è stata la disponibilità organizzativa dell’amministrazione comunale motivata da un efficace intervento del sindaco Jacopo Ferri.
Del Ponte ha vissuto anni a Pontremoli e si è fatto conoscere nella sua intensa attività di ricercatore sugli autori classici e su materiali archeologici. Scrisse articoli per il Corriere Apuano in particolare sul labirinto della chiesa di San Pietro di Pontremoli: il nostro settimanale ha pubblicato in occasione della scomparsa nel n.8 del 2023 un consistente profilo di Del Ponte ricercatore appassionato.
Sabato 22 giugno Giuseppe Benelli, che ebbe con lui relazioni collegate all’Università di Genova, ha tracciato un’ampia biografia insistendo sulla formazione personale e professionale con maestro Giulio Evola, pittore dadaista e teorico dell’estrema destra europea. Con coerenza e coraggio portò avanti le sue idee allora non in auge, militante del Fuan.
Fondò la rivista Arthos in cui trovarono spazio idee e nozioni di storia delle religioni, in particolare dell’Italia antica anche prima dei Romani: sono retaggi lontani di temi esoterici, un pagano ma con nulla di anticristiano.
Come il maestro Evola ebbe la passione per la montagna, per oltre 50 anni socio del Cai: era un’esperienza spirituale, una meditazione delle vette conciliata con una concretezza che porta a pensare con la propria testa e contrasta le posizioni del neoidealismo crociano, ritenuto responsabile della perdita di certezze del tempo presente. Sono valutazioni discutibili.
Si interessò di Guglielmo di Sarzano (quartiere di Genova) ritenuto oppositore al pensiero di Dante nell’opera De monarchia che mette Dio all’origine dei due poteri universali di Papato e Impero, mentre Il monaco genovese sosteneva con papa Giovanni XXII che l’autorità dell’impero veniva dal papa e per questo il libro di Dante entrò nell’elenco dei libri proibiti e ci rimase fino al 1900.
Un ricordo amichevole è stato fatto da Alberto Lombardo come lettore molto interessato in particolare a tre opere di Del Ponte: Dei e miti italici (premio isola d’Elba), La religione dei Romani, I Liguri.
Una lettura che lo porta a trovare il filo conduttore degli approfondimenti quasi maniacali in una visione del mondo permeata di spiritualità Il quadro complessivo della religione dell’Italia antica parte da Giano, dio bifronte, da vecchio si rivitalizza giovane, la religione dei Romani è ben conformata alle istituzioni giuridiche, militari, sociali e politiche dello Stato.
I Liguri sono difficili da conoscere perché non hanno proprie fonti scritte, si conoscono da citazioni in altre culture e coi pochi reperti archeologici: sono etnie databili da epoca preceltica insediati dal Rodano alla Lombardia occidentale e fino alle foci dell’Arno, poi delimitati nella Liguria di oggi
I caratteri propri dei Liguri, secondo l’avv. Lombardo, hanno la propria impronta rintracciabile nella gente del territorio apuano. L’etnogenesi di noi lunigianesi quindi è ligure, non dai coloni romani di Luni.
Maria Luisa Simoncelli