La scuola elementare nel  circondario di Pontremoli

II nuovo libro di Ferdani presentato a Filattiera: dalla legge Casati del 1859 alla fine del secolo

Un momento della presentazione del libro di Angelo Ferdani tenutasi venerdì scorso a Filattiera
Un momento della presentazione del libro di Angelo Ferdani tenutasi venerdì scorso a Filattiera

È stata una festa la presentazione del II volume sulla scuola scritto dal dirigente scolastico Angelo Ferdani nel Centro didattico colmo di tante maestre. Aperto con emozionate parole di vera gratitudine dal sindaco Annalisa Folloni per un libro “che ti rimane dentro”, l’incontro è passato all’analisi del prof. Angelo Angella di un libro (prefazione di Italo Bassotto) che ha richiesto un lavoro lungo e faticoso ma affascinante fatto da Angelo Ferdani in modo chiaro, rigoroso, sintetico consultando molti faldoni dell’Archivio di Stato a Massa e sezione di Pontremoli, degli archivi dei sei Comuni del Circondario di Pontremoli con Filattiera, Bagnone, Villafranca, Mulazzo, Zeri, i registri del “Tifoni” e le preziose ricerche di Michele Simoncelli.
Fu una scuola in cammino con dura lotta contro ignoranza e miseria, documentata da Ferdani colmando una lacuna storiografica locale. Sostanziali sono i cambiamenti rispetto agli ultimi 40 anni dell’Ottocento presi in esame. Una prima legge base dell’istruzione pubblica nel preludio unitario del 1859 è firmata Gabrio Casati, romantico patriota protagonista delle Cinque Giornate di Milano nel 1848.
La legge stabiliva una scuola laica (prima era ecclesiastica) con insegnanti regolarmente patentati, con un biennio inferiore obbligatorio e uno superiore di terza e quarta, gestita dai Comuni con scuole solo urbane e anche rurali oltre i 5mila abitanti. La scuola rispondeva all’esigenza di dare a tutti le competenze basilari di leggere scrivere e far di conto. La “patente” per insegnare alle elementari era rilasciata dalle scuole “Normali”, a Pontremoli una fu istituita nell’ex-convento di San Giacomo d’Altopascio.
Lo storico dell’economia Carlo M. Cipolla vede nella stupidità che danneggia i molti un male più grave della delinquenza che fa danni ai singoli. Muovendo da questo concetto Angelo Angella ha esposto dati numerici sull’analfabetismo in Europa: le percentuali più alte sono nei paesi sul Mediterraneo, nel 1861 in Sicilia e Sardegna si registra il 90%.
46libro_Ferdani1Le cause dell’evasione scolastica sono molte: trascuratezza dei genitori che fanno lavorare i bambini, eccessiva distanza e pessima viabilità, scarsa vigilanza dei sindaci a far rispettare l’obbligo, insufficiente retribuzione dei maestri (al massimo mille lire annue) e più bassa per le donne, ingiustizia ancora presente oggi.
Nell’occasione della Giornata contro la violenza alle donne Angella ha portato l’attenzione su tre donne di cui nel libro si ricostruisce la dolorosa, e in un caso tragica, storia: Filomena di Gigliana, considerata incapace dai genitori, ispezionata, il Consiglio comunale non decide di esonerarla ma chiude la scuola; Sabina di Valdantena viene in urto col prete che prima insegnava senza patente, si scatena nel 1875 la stampa nazionale, ispezione del Prefetto che le dà ragione e ammonisce il prete; Itala va a Lamporecchio, il sindaco la molesta, l’accusa di aver abortito e finisce suicida, il fratello ne difende l’onore e l’autopsia rivela la montatura diffamatoria.
Nella seconda parte del libro Ferdani con pazienza espone leggi, circolari, programmi scolastici e traguardi da raggiungere, la riforma del centro-sinistra del 1962 dell’obbligo scolastico fino a 14 anni, la scuola media unica, il contrasto alle diseguaglianze.
Un’efficace riforma scolastica non la scrivono a Roma i ministri ma consiste in quello che l’insegnante riesce a realizzare con responsabilità, vale a dire che “il buon insegnante fa la buona scuola”, come Ferdani ha ulteriormente affermato nel suo commosso intervento in cui insieme ai ringraziamenti ha esposto riflessioni ed esperienze personali, familiari, professionali e di volontariato, in cui con passione continua ad impegnarsi.
Il calore della stima e dell’amicizia è stato testimoniato dagli interventi degli Alpini e dei Marinai delle sezioni locali e dell’ispettore Luigi Sebastiani che ha concluso il lungo pomeriggio con importanti riflessioni sulla necessità di rivitalizzare i pregnanti significati valoriali della scuola e della politica. (m.l.s.)