Il ruolo dei cattolici in politica per il bene dell’Italia

Successo per l’incontro con il quirinalista Nicola Graziani

30Nicola_GrazianiQual è il ruolo dei cattolici in politica? Nell’odierna fase storica possono ancora apportare il loro contributo? Questi sono alcuni degli interrogativi a cui ha cercato di rispondere Nicola Graziani – inviato dell’Agenzia Giornalistica Italiana (AGI) e decano dei giornalisti del Quirinale – durante il dibattito dal titolo “Italia: un paese allo stremo. Una riassunzione di responsabilità da parte dei cattolici”.
L’incontro dello scorso 16 luglio alla Colonia diocesana di Marina di Carrara, inserito nel calendario degli incontri estivi della Scuola di Formazione Diocesana all’Impegno Socio-Politico, è stato aperto da Fausto Vannucci, direttore della Pastorale sociale e del lavoro, con la celebre frase di Papa Paolo VI: “La politica è la più alta forma di carità”; un concetto ancora attuale, che dovrebbe far riflettere governanti sempre meno al servizio della società che rappresentano.
“La politica – ha proseguito Vannucci – dovrebbe essere ripensata. Esperienze come la Scuola di formazione diocesana sono importanti perché mirano a scuotere le coscienze ed a rigenerare l’azione politica sia dal punto di vista etico che culturale”.
Della stessa idea il relatore della serata, Nicola Graziani, secondo cui il Paese dovrebbe riprendersi con il concorso di tutti, giovani e anziani. Nonostante le valutazioni poco edificanti, è legittimo credere che l’Italia abbia le risorse per risollevarsi, purché si faccia appello al Cristianesimo, l’unica religione che insegna all’individuo l’importanza della autodeterminazione.
“L’autodeterminazione – ha detto a tale proposito Graziani – è un valore che deve essere riproposto in politica perché solo se un popolo diventa artefice del proprio destino, può evitare orrori come quelli commessi nel ‘900 o come quelli attuali, che portano alla morte dei migranti in mare”. “Se attualmente i cattolici praticanti sono il 12% della popolazione – continua – l’Italia è un Paese in cui la cultura cattolica è profondamente radicata. Per cui esiste ancora la possibilità di dare vita ad una ideologia politica ispirata al Cristianesimo, che si concretizzi in gesti e azioni rispondenti alle esigenze ed alle richieste della società attuale”. In tal senso, l’impegno politico dei cattolici diventa “un obbligo morale dettato dalla Provvidenza”.
Ma come possono i cattolici riacquistare uno spazio nella vita sociale e politica italiana? “Se finora si sono frammentati, adesso c’è bisogno di un’organizzazione e di una rappresentanza. Perciò, è indispensabile rintracciare tematiche su cui far convergere il consenso dei cosiddetti “cattolici della morale”(affini al centro destra) e dei cosiddetti “cattolici del sociale” (vicini alle correnti politiche di sinistra).
Tra le questioni comuni – ha aggiunto Graziani – non possono mancare: la richiesta di una legge elettorale proporzionale, la riorganizzazione del Terzo Settore, lo sviluppo delle risorse sostenibili”. Tuttavia, su molti temi cruciali i cattolici sono ancora divisi. Pensiamo ai fenomeni migratori che coinvolgono l’Italia e il resto dei Paesi europei. Non va neppure dimenticata la Costituzione, che è impregnata di valori cristiani, condivisi anche da altre culture.
“Partendo da questi valori universali – ha aggiunto Graziani – dobbiamo creare le condizioni, affinché rinasca un fenomeno di aggregazione tra le varie realtà cristiane. Negli ultimi mesi, ad esempio, è nata l’associazione ‘Politica Insieme’, che ha lo scopo di coordinare le varie realtà cattoliche del Paese, affinché affrontino ‘insieme’ temi utili al bene dell’Italia e dell’Europa”. Molti i presenti, tra cui don Maurizio Manganelli, direttore della Pastorale giovanile, Marco Leorin, presidente dell’Azione Cattolica diocesana e alcuni membri del Centro Studi “De Gasperi”.
Tra questi il sen. Alcide Angeloni che ha concluso la serata sottolineando l’importanza della Scuola nata dalla collaborazione tra Diocesi e Centro Studi: uno strumento indispensabile per formare i governanti di domani.

(E.G.)