Il cinipide torna a far paura ai castagni della Lunigiana

L’allarme dei coltivatori. Si è tenuto un incontro in Regione in cui si è deciso di monitorare la situazione e valutare l’immissione dell’antagonista naturale

Il cinipide Galligeno
Il cinipide Galligeno

Il cinipide, l’insetto killer che arriva dalla Cina, torna a far paura in Lunigiana. In particolare a lanciare l’allarme è il Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Castagno e del Miele di Tresana. Una preoccupazione raccolta da Coldiretti che invoca la necessità urgente di attivare un tavolo tecnico dell’Unione di Comuni per fare il punto e valutare le necessarie contromisure per scongiurare una nuova drammatica annata senza castagne e prodotti connessi. Arrivato dalla Cina intorno al 2010, il cinipide era stato contrastato con l’immissione del suo antagonista naturale, anch’esso originario della Cina, il torymus sinensis. La lottaCbiologica, attivata con oltre un migliaio di lanci su gran parte del territorio regionale, aveva dato risultati molto positivi al punto che il cinipide era rientrato in una condizione di presenza minimale e stabile in equilibrio con l’antagonista appositamente immesso. “Chiediamo all’Unione di Comuni – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara – di aprire con estrema rapidità un tavolo tecnico per verificare se anche sul territorio lunigianese in particolare, e come denunciato dal comitato anche a Tresana, ci sia stata una proliferazione inaspettata del cinipide. è necessario fare presto ed agire con rapidità perché siamo alla soglia di un momento della stagione molto importante per i castagni”.

Un castagneto
Un castagneto

Un grido di allarme che ha avuto qualche effetto visto che pochi giorni dopo (il 26 giugno per la precisione) si è tenuto a Firenze un tavolo regionale per la lotta al cinipide del castagno, voluto dall’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, al quale hanno partecipato le più rappresentative associazioni della Toscana: fra i sindaci, per la Lunigiana, era presente solo Matteo Mastrini, primo cittadino di Tresana. Un incontro in cui le varie associazioni ed enti presenti hanno messo in luce le difficoltà che sta vivendo il mondo del castagno in particolare le conseguenze dei cambiamenti climatici e gli effetti delle alte temperature sui castagni, spesso in carenza di acqua. E l’aumento repentino del parassita potrebbe essere messa in relazione con le anomalie meteorologiche degli ultimi mesi, ma, sottolineano i tecnici della Regione, è necessario analizzare bene la situazione per capirne appieno le motivazioni e per appurare se il fenomeno rientra nella naturale oscillazione tipica di tutti i sistemi ecologici oppure se si è di fronte ad una situazione che richieda eventuali contromisure.

Il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, che ha partecipato all'incontro di Firenze
Il sindaco di Tresana, Matteo Mastrini, che ha partecipato all’incontro di Firenze

“I nostri monitoraggi – spiega Remaschi – hanno evidenziato presenze del cinipide in varie parti della regione, per questo, attraverso le Unioni dei Comuni, sono in corso dei monitoraggi approfonditi della presenza di galle che contengono le larve del parassita. è necessario, da una parte comprendere a fondo la situazione che si è creata, e dall’altra capire se, in parallelo a questi segnali di aumento del parassita, vi sia ancora una adeguata presenza del torymus, l’insetto antagonista che negli anni passati è stato oggetto di lanci e che hanno sinora fornito un contributo decisivo alla risoluzione del problema. Non appena avremo i primi risultati delle indagini, attualmente in corso, convocherò associazioni di categoria, produttori e istituzioni locali per fare il punto sulla situazione e stabilire le necessarie contromisure”. “Abbiamo ascoltato pareri interessanti e compreso come la situazione sia grave – ha dichiarato il sindaco Mastrini al termine dell’incontro -, ma anche che occorre prima capire le cause e poi decidere senza sprecare risorse, investendole nella direzione giusta. È urgente quindi il monitoraggio da parte delle Unioni di Comuni, che hanno la delega alla forestazione e solo successivamente la valutazione della necessità delle potature. Occorre poi valutare se siano presenti altre malattie oltre al cinipide”. Dopo l’analisi della situazione il tavolo regionale si riaggiornerà a fine luglio per valutare le prossime azioni. (r.s.)