
Si sono svolti anche quest’anno, con buona partecipazione di pubblico gli incontri in Piazza della Repubblica su cultura, politica e società
Da anni l’avv. Alfredo Bassioni propone a Pontremoli incontri del Salotto d’Europa che fanno accorrere molte persone ad ascoltare nomi importanti della cultura. Quest’anno l’evento si è ampliato a Pisa e Bagnone.
Piergiorgio Odifreddi (nella foto qui sotto), matematico e grande affabulatore, con spirito provocatorio ha parlato del suo ultimo libro “La democrazia non esiste. Critica matematica della ragione politica”. Ancorato al “paradosso di Condorcet”, ha sostenuto che in un voto democratico si giunge sempre a scelte ambigue: nel sistema maggioritario vince il partito A su B, ma i cittadini del partito C non sono rappresentati dal vincitore A. Teoremi matematici utili ad indicare che i poteri delle singole persone sono limitati per le decisioni collettive.
Vito Mancuso, noto teologo, ha spiegato il bisogno di pensare che ogni individuo ha per scoprire che cosa veramente voglia e chi sia. Tutta la materia vivente pensa, cioè “pesa” (etimo di “pensare”) cosa le serve per organizzare il suo vivere, ma l’uomo “pensa col cuore”, si domanda il perché e il fine del suo esistere, che è “un camminare in equilibrio sulla fune della vita”. Pensare è un’urgenza interiore per andare avanti in mezzo a tante contraddizioni, con atti di costruzione di vita logica che danno sapienza e saggezza, e con momenti di distruzione con effetto caos. Mancuso è uomo di fede, nell’amore “celeste” trova Dio capace di dare valore infinito ad ogni istante, farsi dono di pace interiore, di equilibrio ed armonia, trionfo del bene sul male. Il senso della vita è suscitare legami reciproci, per il cristiano è amore del prossimo concretamente corrisposto, è sentirsi in consonanza col mistero suggerito dalla contemplazione di un cielo stellato, un gesto che andrebbe sempre compiuto.
Dopo alte dissertazioni è venuto il rumoroso “Noi No! Viaggio nell’Italia ribelle” del giornalista Pierluigi Paragone, ora senatore M5S . Con piglio combattivo di eterna campagna elettorale ha espresso l’orgoglio suo e di tutti quelli che levano il loro No e non vogliono essere considerati antipolitici, arretrati e ignoranti, ma menti illuminate che servono.
Il giovane filosofo Diego Fusaro ha analizzato sotto altre sponde il tema del dissenso, un atto libero che garantisce la pluralità delle idee e delle scelte di vita. Dal 1989 invece c’è un ordine dominante di pensiero unico, di uniformazione globale delle coscienze lesiva della democrazia. La (in)civiltà dei consumi realizzata dagli oligarchi del capitalismo finanziario neoliberale manipola e fabbrica il consenso, dispensa dall’usare la propria testa, complici i “sacerdoti” del politicamente corretto. Nella storia il potere dominante reprimeva il dissenso che promoveva scelte alternative e di reale progresso e quindi lo temeva. Oggi non lo reprime perché fa in modo che non si costituisca, “il pluralismo del villaggio globale si risolve in un monologo di massa”, un ossimoro che svela come il dissenso controllato e omologato asseconda e riconferma il totalitarismo del mercato, che si impadronisce delle anime, le vincola al desiderio dei suoi prodotti e alle nuove lingue che sono spoliazioni del proprio patrimonio simbolico e culturale. La via d’uscita è “pensare altrimenti” spiegato nella declinazione storica e fenomenologica nel libro con questo titolo, c’è urgenza di pensare contro l’orweliano grande fratello.
Più lieve Piero Chiambretti sui nuovi generi televisivi ben praticati dal simpatico comico.
Lo storico dell’arte Flavio Caroli (nella foto qui a fianco) ha commentato opere basilari dei percorsi creativi italiani. A Milano Leonardo nell’Ultima Cena mette il pensiero in figura: chi tradirà Gesù? A Bologna Niccolò Dell’Arco scolpisce l’urlo di pietra delle figure del Compianto su Gesù morto, aprendo una strada fino all’Urlo di Munch. Nelle Marche la novità della Annunciazione di Lorenzo Lotto. Altre pitture commentate in relazione alla luce e allo spazio, alle soluzioni prospettiche, al colore della pittura tonale, a paesaggi tra l’assoluto e il nulla, ad attimi di luce verso l’Impressionismo.
(Maria Luisa Simoncelli)