

Mentre l’Europa sta cercando una via d’uscita dalla situazione drammatica creatasi in seguito al vergognoso attacco perpetrato dalla coppia presidenziale Usa, arriva la notizia della sospensione di tutti gli aiuti militari americani a Kiev. “Zelensky non durerà a lungo, si dice alla Casa Bianca, gli aiuti dipendono da Zelensky, l’intesa sulle terre rare non è morta”. Potrebbe sembrare una mano tesa, in realtà è l’ultimo schiaffo (ed è un eufemismo), in ordine di tempo.
è chiaro che Trump vuole l’annientamento di Zelinsky appoggiando in toto le tesi di Putin, vuole l’umiliazione totale di chi considera un intralcio alla sua “pace”. Non si parla di pace giusta. Semplicemente di pace, di assenza di guerra. Non interessa se questo significa straziare un popolo, asservirlo al nemico, ignorare i tanti morti per una indipendenza che ne rispetti la libertà, non conta nulla. Così l’aggredito diventa il colpevole, la vittima carnefice. Il disegno è chiaro e truculento.
Si stanno travolgendo quasi tutti gli equilibri internazionali che faticosamente si erano costruiti dopo la seconda guerra mondiale, si stanno demolendo le istituzioni che avevano cercato (spesso inutilmente), di mantenere un ordine mondiale: vedi Onu, Nato, Oms… Il futuro che si vuole delineare è quello di tre grandi potenze militari ed economiche (Usa, Russia e Cina) che governeranno il mondo. Per questo l’Ucraina è un inciampo da eliminare cercando nel contempo di staccare la Russia dalla Cina.
I destini dell’Ucraina si incrociano con quelli dell’Europa. Una Europa appesantita da regole stringenti e appiattita sulle scelte americane. Oggi improvvisamente si trova orfana e sta cercando di avere un peso nelle trattative per una pace non solo giusta, ma anche rassicurante. Purtroppo nella scena televisiva della stanza ovale si è scoperto che le carte le da’ chi ha la forza, non chi ha il diritto.
Chi garantisce che domani Putin non abbia qualche altro appetito su qualche altro Paese? Trump con Zelinsky voleva parlare di affari, le terre rare, ma si è rifiutato di parlare di sicurezza, di dare garanzie per il futuro.
A Londra si sono incontrati 17 capi di stato europei più il segretario generale della Nato e il premier canadese. Non c’era tutta l’Europa, segno di uno sfilacciamento già in atto. è una Europa che ha poche carte da giocare. Punta a continuare gli aiuti militari all’Ucraina, ad assicurare la sovranità e la sicurezza del Paese, a creare un “coalizione di volonterosi” per garantire la pace con un contingente militare.
Buone intenzioni, ma si ha l’impressione che l’Europa oggi sia insignificante. Non ha fatto una sua azione diplomatica, non è stata consultata nelle trattative. L’ultima decisione di Trump sulla sospensione degli aiuti militari all’Ucraina, e la contemporanea decisione di Israele di bloccare l’ingresso di cibo e di altri aiuti a Gaza dicono che non c’è pietà per i fragili e deboli, per i poveri. L’Europa rischia di entrare in questo girone infernale.
Giovanni Barbieri