
E’ il nuovo business della criminalità transnazionale e adesso è pure oggetto di contenzioso nei rapporti tra gli USA e gli altri Stati. Cosa è l’oppiaceo sintetico temuto dalle organizzazioni sanitarie di tutto il mondo

La crisi del Fentanyl rappresenta negli Stati Uniti la più grave emergenza sanitaria pubblica dal secondo dopoguerra. Molto più potente della morfina, il Fentanyl è un farmaco sintetizzato nel 1959 e utilizzato da tempo su indicazione medica come antidolorifico in chirurgia e nel trattamento del dolore grave, in particolare nei pazienti oncologici ma non solo.
Grazie anche al suo rapido assorbimento per via cutanea e mucosa il Fentanyl rappresenta uno strumento terapeutico essenziale. Come tutti gli oppioidi, agisce sui recettori oppioidi, riducendo da un lato trasmissione degli impulsi nervosi del dolore e producendo rilassamento, modulando dall’altro la risposta emozionale al dolore inducendo uno stato di euforia.
Ma eventuali precedenti abusi di sostanze da parte del paziente, incluso l’alcolismo, una pregressa depressione o altre patologie psichiatriche espongono la persona a un maggior rischio di sviluppo di assuefazione e dipendenza.

Essendo circa 50-100 volte più potente della morfina, sono sufficienti 2-3 milligrammi di Fentanyl per essere letali. Inoltre nella produzione illegale spesso è mescolato ad altre sostanze senza che l’utente ne sia consapevole, aumentando notevolmente il rischio di overdose.
A partire dagli anni ‘90 alcune aziende farmaceutiche hanno incentivato i medici a prescrivere oppiacei ad alti dosaggi in varie patologie dolorose acute e croniche favorendo la percezione che gli oppioidi creassero dipendenza solo quando usati in modo ricreativo, e non quando usati per trattare il dolore.
La scarsità di controllo e di monitoraggio delle prescrizioni hanno favorito un consumo che è continuato ben oltre la prescrizione medica, spingendo alla fine le vittime a continuare l’abuso. Questo ha incentivato i profitti non solo delle aziende stesse, ma di un intero mercato illegale controllato dai narcotrafficanti che hanno risposto a uno spazio di domanda sviluppata in più ondate.

La prima ondata è iniziata con un aumento delle prescrizioni di oppioidi (ossicodone e analoghi) negli anni ‘90 che ha fatto esplodere la domanda. La seconda ondata è iniziata nel 2010 dopo che il legislatore aveva cercato di correre ai ripari, rendendo maggiormente controllata la prescrizione e l’uso legale del Fentanyl. Allora il bisogno di chi era ormai dipendente da oppiacei si riversava sull’eroina, con un rapido aumento dei decessi per overdose.
La terza ondata è iniziata dal 2013, con l’acquisizione da parte del narcotraffico della capacità di produrre su scala industriale gli oppioidi sintetici come il Fentanyl, spesso combinato con eroina ed altre sostanze di nuova sintesi.
Anche la produzione illegale presente in vari paesi si avvale ora di innovazioni tecnologiche con la sintesi di nuovi derivati del Fentanyl che mettono in difficoltà i laboratori di analisi tossicologiche.
L’abuso e poi l’utilizzo illecito del Fentanyl come stupefacente ricreativo è dilagato negli Stati Uniti fino a interessare 10 milioni di persone mentre si stima che abbia provocato più di un milione di morti dagli anni ‘90 a oggi.
A facilitare questo commercio concorre anche un mercato del web che fa arrivare il Fentanyl direttamente a casa in piccoli plichi postali anonimi, rendendo possibile una fruizione autonoma e incontrollata ed esponendo l’acquirente a un costante rischio di intossicazione acuta, data la sua inconsapevolezza della concentrazione e composizione del prodotto.
L’associazione con altre sostanze aggrava poi il problema. Spesso si tratta di Xilazina, un farmaco di uso veterinario che induce uno stato di torpore e provocando vasocostrizione genera ferite e ulcere cutanee e ascessi che, se non trattate, possono portare all’amputazione degli arti coinvolti.
Un mix devastante che sta causando una strage silenziosa poiché all’overdose si sommano spesso i suicidi, l’alcolismo e i disturbi mentali, con un’assistenza sanitaria spesso irraggiungibile.
È illusorio pensare che si tratti soltanto di un problema degli Stati Uniti. Anche se la sua origine ed il suo sviluppo risponde a dinamiche interne a quel Paese la geopolitica del Fentanyl è ormai di interesse globale.
In Europa e in Italia non esiste ancora un’emergenza, ma sono sempre di più i segnali di circolazione di questa sostanza. Dati disponibili del 2021 parlano di 137 morti per overdose, soprattutto nei paesi Baltici e in Germania. Segnali che hanno spinto di recente il Dipartimento Politiche Antidroga tedesco a presentare un Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e altri oppioidi sintetici.
Severino Filippi