
Si è tenuto a Pallerone il convegno organizzato dalla “Manfredo Giuliani” I simbolismi e il pastorello Benino che dorme e sogna il Presepe nel quale si trova
Sabato 14 dicembre si è tenuto nella chiesa parrocchiale di San Tommaso Becket di Pallerone, il convegno “Presepi in Lunigiana” organizzato dall’associazione culturale “Manfredo Giuliani” di Villafranca Lunigiana.
L’incontro si è aperto con i saluti del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, il quale si è complimentato per questa iniziativa sottolineando le molte realtà significative dal punto di vista culturale e spirituale che vengono portate avanti da vari volontari nelle diverse realizzazioni presepiali della Lunigiana, esperienze anche di aggregazione e di ingegno artistico.
Ha poi introdotto la conferenza il prof. Giuseppe Benelli, presidente dell’associazione, che ha appassionato la platea con la narrazione sulla storia del presepe nella cristianità, dove i simboli rappresentati entrano nel cuore della gente, durante il suo intervento ha sottolineato l’importanza della famiglia di oggi, proiettata in un futuro sempre più incerto.
Il tema sui presepi è continuato con la sapiente illustrazione di immagini da parte di Rossana Piccioli, saggista prolifica in campo storico e culturale, nonché ex direttrice del museo civico Etnografico “Giovanni Podenzana” della Spezia, che ha analizzato dal punto di vista storico e artistico alcune realizzazioni di presepi italiani.

Da quello di Assisi al classico presepe napoletano, dove grandi artisti del passato hanno contribuito con la loro maestria a creare veri capolavori, senza dimenticare il presepe lucchese, dove la fama dei figurinai del luogo ha varcato i confini italiani.
Tra le tradizioni e le leggende trattate dalla Piccioli e i i vari simbolismi del presepe, la figura del pastorello dormiente Benino, è quella che più ha incuriosito il pubblico, si narra infatti che il sogno del pastore in questione non sia altro che il presepe stesso in cui sta riposando.
A prendere la parola è stato poi Giorgio Gabelloni, realizzatore del presepe meccanico nella frazione pontremolese di Vignola, che ha raccontato come, con molta buona volontà e ingegno, è riuscito a realizzare un presepe di circa cinque metri, aggiungendo nel tempo, con una scrupolosa ricerca, sempre più personaggi per la gioia di adulti e bambini che lo visitano ogni anno.
Gabelloni ha portato in visione agli astanti anche un breve filmato del suo presepe, dove si è potuto osservare l’impegno e la curiosa originalità di alcune scene. A concludere questo interessante incontro sui presepi di Lunigiana, non poteva mancare un rappresentante del comitato del presepe artistico meccanico di Pallerone.
L’ex direttore del museo ferroviario della Spezia, Roberto Pasquali, ha iniziato il racconto dagli esordi che nel 1935 videro i primi presepi meccanici ideati dal geometra Marino Baldassini di Pallerone, fino all’attuale presepe permanente, meta di numerosi visitatori. Pasquali è anche il curatore della prima mostra fotografica sul presepe del paese, inaugurata la settimana scorsa alla presenza delle autorità.
Nella sua dettagliata esposizione ha ricordato tutti i volontari che nel corso degli anni hanno dedicato tempo, energie e capacità, nel realizzare questo grande presepe meccanico, uno dei più antichi d’Italia, vanto del paese, di cui la fama supera i confini lunigianesi.
Numerosi sono gli aneddoti che Pasquali ha esposto nella sua narrazione, interessante e particolare il fatto che durante la seconda guerra mondiale, alcune parti meccaniche vennero “prelevate” da un camion militare tedesco per poterle utilizzare nel presepe.
Quindi i presepi lunigianesi non sono solo un’attrazione turistica, ma un contributo dalla comunità per la comunità e l’incontro di Pallerone ha rappresentato un momento affascinante, dove tradizioni, opere d’ingegno e artigianalità si sono incontrate, in un connubio che offre allo spettatore che visita questi presepi un’attrazione imperdibile, da condividere e preservare nel tempo per le future generazioni.
Matteo Maggiani