
Nato a Sesta Godano 99 anni fa, ha studiato ed è stato ordinato sacerdote a Pontremoli

Il passo più lento, la voce leggermente flebile, le canizie che ormai colorano il capo ma nel cuore la stessa volontà di servire il Signore e la stessa fede di quando cinquant’anni fa riceveva la consacrazione episcopale da San Paolo VI: così il card. Angelo Acerbi sabato 7 dicembre (nel giorno dei 67 anni dalla morte di mons. Giovanni Sismondo che lo ordinò sacerdote a Pontremoli nel 1948) si è presentato nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il concistoro nel quale papa Francesco lo ha creto Cardinale di Santa Romana Chiesa.
È stata un’occasione solenne e unica anche perché il card. Angelo, nato a Sesta Godano nel settembre di 99 anni fa, diventa ora il decano anagrafico del Collegio Cardinalizio e il cardinale più anziano – al momento della nomina – mai creato nella storia cristiana. All’inizio della celebrazione è stato proprio il card. Acerbi a manifestare sentimenti di ossequio al Santo Padre ricordando come la gratitudine dei 21 nuovi cardinali fosse “riunita” da un sincero desiderio di servizio per l’unità ecclesiale.
“Ora la famiglia umana è sconvolta e sfigurata da disuguaglianze e povertà – ha proseguito – ma ci piacerebbe guardare al futuro con speranza e vedere un mondo pacificato”. Quindi ha sottolineato come l’enciclica Dilexit nos, firmata lo scorso ottobre dal Papa, sarà motivo di ispirazione per ciascun cardinale che si unirà così alla preghiera al Signore del suo Vicario in terra perché dal cuore di Gesù scorrano “per tutti” fiumi d’acqua viva “per rafforzare la nostra capacità di amare e servire”.

Quindi, il card. Acerbi si è recato dinnanzi al Santo Padre per ricevere la berretta rossa, l’anello cardinalizio e la diaconia dei Santi Angeli Custodi a Città Giardino, simboli che visibilmente lo associano ai cardinali e al presbiterio della diocesi di Roma.
La mattina di domenica 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Vergine Maria, i nuovi cardinali si sono nuovamente radunati in San Pietro per concelebrare la S. Messa presieduta dal Papa. Significativo quanto detto dal Sommo Pontefice che ha invitato a contemplare la “bellezza” di Maria come figlia, sposa e madre: è Lei infatti quella vergine “nel cui sguardo si riflette l’amore del Padre e nel cui Cuore puro la gratuità e la riconoscenza sono il colore e il profumo della Santità”. Al termine della S. Messa, presso Casa Santa Marta – dove vivono sia il Papa che il Card. Acerbi – c’è stato un momento di condivisione di pensieri riguardo a quando il “giovane Angelo” arrivò a Pontremoli per frequentare il Liceo Vescovile e per affinare la sua vocazione al sacerdozio nel “sacro recinto” del seminario.
Nonostante le origini dell’alta Val di Vara e alcuni anni al ginnasio di Chiavari, scese a Pontremoli perché nel nostro seminario risiedeva già don Francesco Quiligotti – zio della mamma Maria Tosi. Quindi un ricordo colmo di affetto per mons. Sismondo e per i tanti amici che il card. Acerbi ha incontrato nella giovinezza lunigianese.
Il Card. Acerbi: “Viva Pontremoli,
il suo Campanone e la Madonna del Popolo”
Unitamente al card. Acerbi, sabato pomeriggio in San Pietro sono stati creati cardinali altri quattro italiani: mons. Roberto Repole (arcivescovo metropolita di Torino e vescovo di Susa), mons. Baldassare Reina (vicario generale del Papa per la diocesi di Roma), padre Fabio Baggio C.S. (arcivescovo di Urusi e sottosegretario sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano), mons. Domenico Battaglia (arcivescovo di Napoli).
A rappresentare la nostra diocesi al Concistoro era presente mons. Antonio Costantino Pietrocola, canonico arcidiacono della Concattedrale. La mattina di domenica 8 dicembre alla S. Messa nella Basilica di San Pietro e al momento “privato” in Santa Marta, ha partecipato anche il nostro collaboratore Fabio Venturini (nella foto), accompagnato dal papà Enzo. Una presenza che ha ufficializzato una rappresentanza della città di Pontremoli e della redazione del nostro settimanale.
Al card. Acerbi, offerti dal parroco della Concattedrale e dalla nostra redazione, sono stati portati in dono una guida turistica di Pontremoli, diversi libri di storia locale ed ecclesiale e una corona del S. Rosario con l’effige della Madonna del Popolo. Inoltre gli è stata consegnata la medaglia in bronzo coniata in occasione del quarto centenario del voto alla Vergine Maria inviatagli dal sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri, a nome di tutti i cittadini. Ricevendola il “nostro” cardinale, da buon “pontremolese”, ha esclamato: “Viva Pontremoli, il suo Campanone e la Madonna del Popolo”. A Lei affidiamo il ministero di “don Angelo”, chiamato d’ora in poi a farsi “cardine” per la Chiesa mentre speriamo di poterlo accogliere presto in mezzo a noi.
Fabio Venturini