
Con il suo volume “Cucina aperta” che ha ottenuto 44 preferenze da parte dei giurati

“Sono davvero emozionato è la prima volta che vinco qualcosa”. Così, con un filo di ironia si è espresso lo chef e scrittore Tommaso Melilli quando è stata ufficializzata la sua vittoria del 19° Bancarella della Cucina con il suo libro “Cucina aperta” (66thand2nd), e poi passando all’ironia alla commozione ha voluto dedicare questo successo “al mio maestro è venuto a mancare un mese fa. È stato lui ad indirizzarmi verso la strada della cucina anche quando il mio percorso era aperto ad altre possibilità. Questa vittoria e la mia stessa carriera sarebbe stata impossibile senza di lui” ha concluso asciugandosi qualche lacrima. è stato questo il momento clou della giornata che si è tenuta domenica a Pontremoli nella splendida cornice di palazzo Dosi Magnavacca e che ha visto il libro di Melilli convincere i giurati del Bancarella Cucina che hanno premiato il volume con 44 preferenze che, come raccontato dallo stesso autore durante il dibattito che ha preceduto lo spoglio delle schede, “è nato dall’idea che una cucina non deve soltanto essere a vista, ma anche aperta. Perché la bellezza profonda di questo mestiere risiede nell’incontro quotidiano fra cuochi e camerieri da una parte, e un insieme di sconosciuti affamati dall’altra. Incontro che una cucina aperta può rendere ancora più prezioso e sincero”.

Ovviamente il libro di Melilli ha dovuto fronteggiare una concorrenza davvero agguerrita, tanto che, nel giro di poche preferenze, si è decisa la vittoria del Premio “dimostrazione – ha evidenziato Ignazio Landi presidente della fondazione “Città del Libro”, l’ente che organizza i vari premi bancarella – della grande qualità della sestina”. E la prova pratica si è avuto nel fatto che ben tre libri hanno ottenuto l’ex aequo al secondo posto con 38 voti: ovvero Luca Pappagallo con “La cucina per tutti di Casa Pappagallo” (Vallard), Davide Nanni “A sentimento. La mia cucina libera, sincera, selvaggia” (Mondadori) e Annalisa Chessa “Cucina vegetale che spacca” (Gribaudo). Subito a seguire con 37 preferenze Enzo Spisni con il suo “Siamo tutti intolleranti” (Sonzogno) e a chiudere con 21 voti Gabriella Morini e Davide Risso con “De gustibus” (Topic) Lo spoglio delle schede è stato preceduto dal dibattito tavola rotonda, condotto con simpatia ed ironia da Giò Di Sarno che si è intrattenuta in un piacevole confronto con gli scrittori finalisti in una lunga ed appassionata riflessione sul mondo della gastronomia e della cucina. Ma non solo, infatti la conduttrice ha dimostrato la sua poliedricità esibendosi anche in degli intermezzi musicali mettendo in evidenza la sua grande abilità canora.
Ad aprire la manifestazione l’intervento del sindaco Jacopo Ferri “con il Bancarella Cucina si chiude la stagione letteraria 2024 che con grande soddisfazione posso dire è stata ricca di personaggi e di autori di grandi livello con un’organizzazione davvero impeccabile che ha fatto onore a tutta la città”, del presidente Landi “abbiamo voluto costruire una sestina che avesse tematiche variegate passando dai ricettari a riflessioni sul mondo della nutrizione” e del presidente del Bancarella Cucina, Giuseppe Benelli che ha raccontato la genesi di questo premio, ultimo nato dalle costole del Bancarella “maggiore”. Ma la giornata non si è limitata al Bancarella Cucina ma è stata arricchita anche da vari appuntamenti collaterali. Come la dimostrazione, avvenuta in piazza della Repubblica, della cottura delle specialità gastronomiche lunigianesi nei testi e, restando in tema di libri, nella mattinata la presentazione del volume di Nicoletta Lazzeroni “È speciale. Io cucino lunigianese” (Carte Amaranto), libro che presenta le specialità del territorio anche in lingua inglese. Si è così chiusa la stagione dei premi letterari del 2024, appuntamento quindi nel 2025, con il primo incontro fissato a maggio con la 68° edizione del Premio Bancarellino.
(Riccardo Sordi)