Se vuoi la pace… bisogna dire no all’uso delle armi

Se vuoi la pace prepara la guerra! Sembrerebbe un adagio saggio. Ma la pace di cui si parla era la pace romana, una pace di chi teneva sotto la sua custodia i vari popoli con le legioni. Era una pace per i romani, non per gli altri. La triste realtà è che quando hai le armi (prepara la guerra) prima o poi ti viene la tentazione di usarle. Oggi si scopre che in tutte le parti del mondo esistono immensi arsenali di armi. Se l’adagio fosse vero questo povero mondo dovrebbe essere una specie di paradiso terrestre. L’Europa ha scoperto all’improvviso che esisteva la guerra quando se l’è trovata ai suoi confini. Purtroppo i nostri settant’anni di pace erano un’illusione. I grandi commercianti di armi non hanno mai cessato di fare affari d’oro con le tante guerre (lontane?) sparse nei vari continenti. In questo momento il disorientamento è quasi totale. Nessuno dei cosiddetti “grandi” sa cosa fare per arginare una deriva estremamente pericolosa. Dal basso stanno tuttavia alzandosi voi di aspirazione alla pace. Nelle manifestazioni studentesche ci saranno anche errori ed esasperazioni, ma sarebbe necessario soffermarsi ascoltare il bisogno di pace che esprimono. Ma non ci sono soltanto gli studenti. a Verona, nei prossimi giorni si svolgerà un’assemblea che nasce dal mondo missionario, ecclesiale e laico, per contrapporre la logica della pace a quella della guerra. “Giustizia e pace si baceranno!”: queste parole di Isaia, poste a titolo dell’assemblea popolare in Arena, raccolgono l’aspirazione di milioni di persone che sognano un mondo in cui siano le vie del dialogo, dell’accoglienza reciproca e della pace, alla base della convivenza planetaria.

In questi giorni si è svolto a Trieste un incontro per riflettere sul tema della prossima Settimana sociale “Al cuore della democrazia”, le associazioni del mondo cattolico hanno firmato un appello accorato per la pace rivolto ai leader dei Governi, ai rappresentanti delle istituzioni e in particolare a coloro che si candidano a guidare l’Unione europea. “Facciamo appello alle forze politiche e a chi si candida alle imminenti elezioni europee perché si assuma esplicitamente la responsabilità di porsi come interlocutore per la Pace, proponendo senza riserve la via diplomatica e della vera politica”. I primi firmatari dell’appello: Acli, Agesci, Azione cattolica italiana, Comunione e liberazione, Comunità di Sant’Egidio, Movimento cristiano lavoratori, Movimento politico per l’unità e Rinnovamento nello spirito: in pratica tutti i rappresentanti del mondo cattolico italiano. “Non possiamo rassegnarci al fatto che la retorica bellicistica e la non-cultura dello scontro invada la nostra vita dalle relazioni personali alle relazioni sociali e politiche”. Purtroppo fa’ più notizia uno che urla sguaiatamente che chi propone seriamente strade impervie ma necessarie come quelle del dialogo e della mediazione.

Giovanni Barbieri