
Nel pomeriggio di venerdì 31 maggio

Riapre, dopo quasi un decennio di chiusura, il Museo Diocesano di Arte Sacra a Pontremoli: a darne notizia è don Emanuele Borserini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli. La cerimonia per la riapertura dei locali in piazza del Duomo è prevista per le 16 di venerdì 31 maggio.
Oltre a don Borserini saranno presenti anche il vescovo dioceano, fra’ Mario Vaccari e il vicario generale, don Marino Navalesi, oltre allo staff del Museo, all’Amministrazione Comunale di Pontremoli e all’arch. Nicola Gallo, direttore del Museo delle Statue Stele.

Come spiega don Borserini, questa riapertura dopo molti anni è stata resa possibile grazie alla sinergia tra la Diocesi e il Comune di Pontremol20i che, nelle scorse settimane, ha provveduto alla creazione di un biglietto unico per l’accesso alle strutture museali della città, da quello delle Statue Stele fino al Museo Diocesano, per il quale metterà a disposizione il personale necessario a garantire la visita.
“Questo accordo per una gestione comune della parte relativa all’apertura e agli ingressi – spiega don Emanuele Borserini – ci permette di riaprire finalmente la struttura museale, all’interno della quale abbiamo predisposto un percorso di visita rinnovato nel quale assume grande rilevanza la presenza delle statue vestite, un elemento sul quale l’Ufficio con l’Università di Pisa ha lavorato per lunghi anni, dando scientificità ad un fenomeno artistico e di fede che in Lunigiana ha conservato elementi importanti. Le statue vestite che si potranno tornare ad ammirare nel Museo diventano ora un punto di partenza per un itinerario nelle chiese locali dove osservare e conoscere le tante altre testimonianze presenti, a cominciare dalla Madonna del Popolo nella concattedrale”.
La prossima riapertura del Museo Diocesano di Pontremoli vuole essere anche un periodo di sperimentazione, sia del rapporto tra Comune e Diocesi, sia del gradimento del pubblico per il percorso espositivo, ma anche dell’interesse dell’intera collettività locale.
Da qui l’invito a tutti a cogliere questa occasione per visitare la struttura a piano terra del palazzo vescovile e per apprezzare la collezione di opere d’arte che conserva.
(p. biss.)