Il procedere della stagionalità meteorologica, lungo l’anno, è sempre un percorso ad ostacoli. Avviene gradualmente, in media, se si prende un consistente numero di anni per ricavarne la normalità, ma nei singoli anni possono darsi le più svariate situazioni.
Non avviene mai una costante ascesa o discesa (in termini di temperatura) verso la stagione calda o verso la stagione fredda, mentre è altamente probabile – per non dire scontato – che il passaggio avvenga a scatti, fra allunghi, ricadute, ripensamenti, indugi e veri e propri voltafaccia persino su base mensile.
L’aprile 2024 si sta comportando da ‘ballerino’ molto estroso perché la fuga in avanti, già due episodi a distanza di una settimana l’uno dall’altro, è stata davvero eccezionale. Nel mezzo, la breve fase di ritorno a condizioni più in linea con la stagione di mercoledì 10.
Andando con ordine e partendo da martedì 9, la giornata si è conclusa con la pioviggine serale e la pioggia della tarda serata, continua e d’intensità fra moderata e ardita anche la notte del 10.
Solo qualche cenno di schiarita senza convinzione non ha mutato le sorti del cielo in prevalenza coperto; dal pomeriggio, si è levato vento di tramontana piuttosto freddo. Piovaschi residui si sono trascinati, ad intervalli, dal mattino del 10 alla notte dell’11. Totale dell’episodio 20-25 mm che hanno portato l’accumulo parziale di aprile prossimo ai 100 mm.
Giovedì, le schiarite, con l’avanzata del promontorio di alta pressione, si sono fatte largo e la tramontana si trasformata in foehn più che tiepido. La fine della settimana non ha avuto mezze misure e il soleggiamento è stato generoso, appena velato da qualche velatura venerdì e sabato, mentre le correnti discendenti favoniche e la struttura forte dell’anticiclone africano con i suoi elevati geopontenziali e l’aria calda anche in quota hanno fatto il resto.
Seconda decade di aprile, non ancora la metà del mese: fra l’11 e il 14, da Ovest a Est, dal Centro-Nord Europa fino al Sud del continente, chi prima e chi dopo, la maggior parte dei Paesi ha sperimentato una seconda ondata di calura aprilina fortemente anomala, una settimana scarsa dopo aver vissuto la prima, che si era rivelata già particolarmente insolita. Punte massime di 30°C sono state raggiunte diffusamente, in Spagna e Francia anche di 33-34°C.
I primati per la seconda decade di aprile hanno conosciuto parecchi aggiornamenti e la Lunigiana non ne è andata esente. Sabato 13, a Pontremoli-Verdeno, la temperatura massima di 28,2°C ha ecceduto il record appena stabilito il giorno precedente (27,4°C il 12), che a sua volta aveva rappresentato il superamento del picco di 26,8°C registrato il 17 aprile 2013 e che era tuttora la più elevata temperatura notata fra l’11 e il 20 aprile nella serie storica.
Il cielo di domenica 14, pressoché sgombro anche solo di tenui cirri, si è presentato giusto di un celeste un po’ smorzato a causa di un lieve aerosol atmosferico. Passati i tre giorni di caldo diurno, lunedì 15 l’aria è già parzialmente rinfrescata al soffio di una corrente di “maestrale di ritorno” da SE.
Il cielo stellato della serata si è convertito in cielo basso e grigio per tutta la mattina di martedì 16, in attesa dell’arrivo di aria nuovamente più fredda.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni