“Dal colloquio con il Papa un’iniezione di forza e speranza”

Il Vescovo fra’ Mario Vaccari in visita “ad limina” sulla tomba di Pietro assieme agli altri vescovi toscani. Due ore e mezzo di cordiale colloquio con Francesco incentrato, fra l’altro, sulla organizzazione di diocesi e parrocchie e sul coinvolgimento dei laici ha preceduto il pellegrinaggio e i colloqui con i Dicasteri della Curia Romana

I vescovi toscani con Papa Francesco nell’incontro con Papa Francesco lunedì 4 marzo (Foto Vatican Media/SIR)

La realtà di diocesi e parrocchie, i giovani, il desiderio del Santo Padre di una Chiesa accogliente dove ognuno possa fare un cammino di fede: questi alcuni dei temi dell’incontro dei vescovi delle diocesi della Toscana con Papa Francesco nel corso della loro visita ad limina apostolorum.
Cominciata lunedì 4 marzo proprio con l’incontro tra il gruppo dei presuli toscani e il Papa, nella biblioteca privata del Palazzo Apostolico, la visita è proseguita nei giorni successivi con la prassi delle udienze dei vescovi presso i Dicasteri della Curia romana, il pellegrinaggio alla tomba di Pietro ed è terminata venerdì 8 marzo con una celebrazione eucaristica nella basilica maggiore di San Paolo Fuori le Mura.
Per i vescovi italiani, a differenza dei loro confratelli esteri, la visita ad limina – l’ultima delle quali si è tenuta nel 2013, con Papa Bergoglio fresco di elezione – non rappresenta l’unica occasione per confrontarsi con il Papa. Le occasioni di incontrare il Santo Padre, infatti, sono molteplici: il Papa è il Vescovo di Roma e di prassi partecipa alle assemblee generali della Conferenza episcopale italiana, così come sono frequenti le visite apostoliche nelle diocesi italiane.

Fra’ Mario (terzo a destra) a colloquio con Papa Francesco nell’incontro dei vescovi toscani (Foto Vatican Media/SIR)

La visita ad limina, tuttavia, rappresenta un’occasione speciale non soltanto per la suggestiva tradizione di questo pellegrinaggio, ma anche per l’opportunità di intrattenersi con il Papa in gruppi ristretti in un confronto tutt’altro che formale.
Di questo ne ha dato conferma il nostro vescovo, Fra’ Mario Vaccari, che, raggiunto telefonicamente dal Corriere Apuano, ha parlato di un’udienza di due ore e mezzo senza un ordine del giorno prefissato, con Francesco che ha invitato i vescovi delle diocesi toscane ad un dialogo diretto e franco, in cui sarebbe stato possibile anche esporre critiche.
Tra i temi trattati quelli dell’unificazione delle diocesi – in Toscana negli ultimi tre anni sono state operate tre unificazioni in persona episcopi – ma anche i processi di riorganizzazione delle parrocchie in unità pastorali, il coinvolgimento dei laici e dei ministeri istituiti in queste nuove realtà. Nel lungo colloquio non è mancata una presentazione delle singole realtà diocesane, in cui i singoli vescovi hanno condiviso problematiche e preoccupazioni ma anche le speranze e le cose belle.
Da questo punto di vista il vescovo Fra’ Mario ha sottolineato il clima di intesa tra i vescovi toscani nella disamina delle loro realtà.
“La cosa più bella – ha dichiarato monsignor Vaccari, alla sua prima visita ad limina – è stato il senso di fraternità sviluppatosi nel corso dell’udienza e la capacità del Santo Padre di ascoltarci offrendoci la sua visione delle cose”.
Il Papa ha consegnato ai presuli toscani un “vademecum” di quattro atteggiamenti che ha invitato ad assumere, quattro relazioni da privilegiare: a partire dalla relazione con Dio, attraverso una preghiera costante e intensa, proseguendo con la relazione con i fratelli dell’episcopato.
“Il Santo Padre – ha proseguito Fra’ Mario – ci ha invitato a mantenere rapporti saldi non solo con i vescovi della propria regione ecclesiastica, ma con l’intero collegio episcopale, invitandoci a mantenere un contatto con le Chiese di nuova costituzione o quelle più geograficamente lontane, sviluppando una missionarietà che può restituire un nuovo slancio evangelizzatore anche alla comunità cristiana di appartenenza”.
Gli altri due atteggiamenti proposti da Francesco ai vescovi toscani riguardano la vicinanza al proprio clero (“Il Santo Padre ci ha esortato a non fare mai attendere un prete che chiede udienza, a fare sentire costantemente la vicinanza del vescovo su ciascun prete, in particolare su quelli che vivono situazioni di malattia o di difficoltà”) e la relazione con il Popolo di Dio: “il Papa ci ha invitato – ha detto il vescovo – ad una relazione con i fedeli che sia caratterizzata dallo stare non solo davanti, ma anche in mezzo al gregge, talvolta dietro, in modo da essere vicini agli ultimi o ai più lontani e da potere scrutare la direzione indicata dallo Spirito Santo”.
Francesco, prima di congedare la delegazione toscana, ha ringraziato i presuli per il loro servizio, esortandoli ad essere vescovi gioiosi e non con il volto triste, anche nei frangenti più difficili, consapevoli che Cristo è vivo e presente nella sua Chiesa. Monsignor Vaccari, nel sintetizzare la gioia dell’incontro con il Papa ha dichiarato di avere ricevuto dal colloquio con il Santo Padre “una bella esperienza di Chiesa e una grande iniezione di forza e speranza” per la sua missione di pastore della Chiesa apuana.

(Davide Tondani)