
Dai dati dell’Ispra un quadro preoccupante della fragilità del territorio. 6.500 lunigianesi a rischio alluvione, quasi la metà dei quali vivono ad Aulla. Il rischio frane colpisce i comuni montani. Molto grave anche la situazione idrogeologica di Massa e Carrara.

Quasi 6.500 lunigianesi e oltre 1.900 edifici situati in fasce di territorio a rischio idraulico medio o elevato; ma anche 1.400 persone e 1.800 edifici collocate in aree a rischio frana: è questo il panorama in sintesi della fragilità idrogeologica della Lunigiana e dei rischi che corrono i suoi abitanti e le loro abitazioni. A consegnare questo preoccupante quadro è l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che, nel novero delle sue attività, custodisce la più dettagliata mappatura del territorio italiano e delle sue caratteristiche geomorfologiche. Da alcuni anni la miniera di dati che Ispra ha raccolto con il progetto “Idrogeo” è messa a disposizione del pubblico sul proprio sito ed è a questa fonte, completa di carte interattive e dati suddivisi per comune che ci siamo affidati per valutare il rischio idrogeologico in Lunigiana e in provincia di Massa Carrara.

Il ritratto del territorio che esce dall’indagine incrociando per il 2020 le conoscenze idrogeologiche con dati demografici, è impietoso. Il 2,7% dei 972 km quadrati di territorio lunigianese sono a pericolosità idraulica – parliamo quindi di rischio di esondazione dei corsi d’acqua – media o elevata. In queste aree vivono 6.486 cittadini, insistono 1.928 edifici, operano 698 imprese, sono collocati 34 beni culturali vincolati. Si tratta di numeri estremamente significativi: più di un lunigianese su dieci vive in aree a rischio esondazione; nelle stesse aree si trovano il 6% degli edifici e il 17% delle imprese dell’intera Lunigiana. Andando nel dettaglio dei comuni, 2.935 cittadini a rischio alluvione (in sostanza poco meno della metà del totale) vivono in aree a rischio ubicate nel comune di Aulla e 943 in quelle del comune di Pontremoli. In termini percentuali impressiona anche il dato di Filattiera, comune meno popolato dei primi due, ma con il 30,6% dei suoi abitanti che vive in zone a rischio idraulico elevato o medio. Sono cifre che consegnano l’idea di un territorio in cui gli azzardi urbanistici sono stati molteplici e, come nel caso dell’alluvione del 25 ottobre 2011, in cui i corsi d’acqua hanno presentato il loro conto di morte e distruzione. Ma il quadro risulta ancor più compromesso se si allarga il campo d’indagine all’intera provincia: a Massa la popolazione sottoposto a rischio idraulico medio o elevato è addirittura il 37,5% del totale, a Carrara il 31%. Complessivamente, in provincia di Massa Carrara sono quasi 53 mila i residenti e oltre 14 mila gli edifici ubicati in aree a rischio idraulico medio o elevato.

Dello stesso tenore i dati rilevati da Ispra rispetto alle frane. L’ente di ricerca ha censito nella nostra provincia 10.969 movimenti franosi. La popolazione che vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata è di 1.444 persone, tre quarti delle quali vivono nei comuni di Zeri (qui la popolazione a rischio frana è il 37,1%), Pontremoli, Podenzana, Mulazzo e Fivizzano. Il rischio frana alto o molto alto coinvolge in Lunigiana il 6,4% del territorio, 1.788 edifici, 76 attività produttive e 8 beni culturali. Comprendendo nell’indagine l’intero territorio provinciale i dati amplificano le preoccupazioni. Sono a rischio frana elevato o molto elevato il 6,6% della popolazione provinciale, pari a oltre 13 mila persone, e oltre 6 mila edifici, l’8,6% del totale. Le statistiche confermano dunque quello che già era noto: la morfologia del territorio stretto tra mare, Appennini e Alpi Apuane e le sue caratteristiche climatiche e geologiche fanno della provincia e della Lunigiana aree estremamente fragili da un punto di vista idrogeologico. A questo aspetto si sommano scelte di sviluppo urbanistico dissennate, soprattutto nelle aree di fondovalle e nelle fasce costiere: sono a rischio idraulico medio o elevato 5.433 unità produttive in provincia, il 29,6% del totale. A livello comunale si tratta di oltre un’impresa su tre ad Aulla, Filattiera, Massa e Carrara, ma anche in altri comuni la quota di attività produttive che potrebbero subire danni ingentissimi in caso di alluvione raggiunge percentuali rilevanti, come a Mulazzo, Montignoso e Pontremoli, dove si supera il 10% di imprese a rischio.
(Davide Tondani)