I patrimoni dei cinque miliardari più ricchi al mondo Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett dal marzo 2020 al 30 novembre 2023, hanno visto passare la loro ricchezza da 340 a 869 miliardi di dollari, un aumento di 464 miliardi di dollari dal 2020. Tra luglio 2022 e giugno 2023, 14 compagnie del settore oil&gas hanno registrato un incremento degli utili del 278% rispetto alla media del periodo 2018-2021, totalizzando 144 miliardi di dollari di extraprofitti nel 2022 e 190 miliardi nel 2023. Nello stesso periodo circa 5 miliardi di persone più povere o non ha visto nessun incremento riguardo alla propria ricchezza o l’hanno vista diminuire.
La forbice tra i ricchi (pochi) e i poveri (troppi) si è ulteriormente allargata. è quanto rivela il Rapporto Oxfam dal titolo significativo, “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi” pubblicato in occasione del Forum economico di Davos, in Svizzera. I miliardari dell’Ue hanno raggiunto la quota di 1,9 trilioni di euro. Il Rapporto fa alcune osservazioni. “Un’imposta patrimoniale progressiva sui multimilionari e miliardari dell’Ue compresa tra il 2 e il 5% potrebbe raccogliere 286,5 miliardi di euro ogni anno. Ciò potrebbe coprire il 40% del fondo di ripresa dell’Ue”. Chiara Putaturo, di Oxfam aggiunge: “Tassando equamente i più ricchi d’Europa, l’Ue possiede la chiave per iniziare a ridurre il divario tra loro e il resto della popolazione”. Si tratta di proposte scandalose per il nostro governo. Ma dall’inizio della pandemia al novembre 2023 il numero dei miliardari italiani è aumentato di 27 unità (da 36 a 63) e il valore dei patrimoni miliardari (pari a 217,6 miliardi di dollari) è cresciuto di oltre 68 miliardi di dollari (+46%). Nel corso del 2023 è cresciuto sensibilmente anche il numero dei multimilionari italiani: l’insieme dei titolari di patrimoni finanziari superiori a 5 milioni di dollari ha visto 11.830 nuovi ingressi. Nel frattempo il 20% più povero ha visto dimezzarsi la sua ricchezza così che il patrimonio netto dell’1% della popolazione risulta 84 volte superiore a quello detenuto dal 20% più povero.
Il Report sottolinea che le difficoltà non sono passeggere: “Una dinamica destinata ad aggravarsi in virtù del rallentamento dell’economia nazionale nel 2023, della riduzione delle misure compensative contro il caro-vita e della portata degli strumenti che hanno sostituito il reddito di cittadinanza”. E aggiunge: “Le nuove misure di inclusione lavorativa e sociale del governo Meloni determinano un’iniqua selezione tra poveri. Non basterà più essere indigenti per ottenere un supporto continuativo al reddito e si stima che, rispetto al bacino dei potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza, 500mila famiglie in meno potranno beneficiare di una delle nuove misure approntate, ampliando le disuguaglianze e aumentando povertà ed esclusione sociale”.
(Giovanni Barbieri)