Il card. Zuppi: “nella Chiesa non c’è prescrizione per gli abusi”

Assemblea della Cei ad Assisi. Il presidente ha illustrato le conclusioni dei vescovi al termine dei lavori che si sono svolti ad Assisi

Il Card. Matteo Zuppi nella conferenza stampa al termine dell’Assemblea dei Vescovi ad Assisi
(Foto Cristian Gennari/Siciliani – SIR)

“Nella Chiesa non c’è prescrizione”. Lo ha ricordato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti sugli abusi durante la conferenza stampa di chiusura dell’Assemblea dei vescovi italiani, in cui è stata presentata la seconda Rilevazione sulle attività di tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nelle diocesi italiane.
“La prescrizione è un problema, ma nella Chiesa non esiste” ha spiegato ricordando che questi tipi di reato vanno sempre perseguiti: “Chiunque denuncia anche a distanza di anni viene ascoltato, e comunque noi facciamo un procedimento interno. In molti casi non c’è un rimando al penale perché prescritto, ma per noi no. Ci sono casi di persone che denunciano solo all’autorità ecclesiastica e non hanno alcuna intenzione di denunciare alle autorità civili, mentre la nostra richiesta è di rivolgersi anche alle autorità civili”.
Quanto a presunti episodi di insabbiamento dei casi di abusi da parte dei vescovi, il presidente della Cei ha risposto: “È difficile che oggi un vescovo insabbi. È quasi più pericolosa una valutazione non oggettiva. Semmai il rischio è quasi il contrario: che per prudenza si avviino procedimenti giuridici anche soltanto per verificare i fatti”.

I vescovi Italiani nella Basilica di San Francesco ad Assisi (Foto Cristian Gennari/Siciliani – SIR)

Tra i temi di attualità, il diritto allo sciopero, dopo la riduzione dello sciopero generale di venerdì 17 novembre. “È difficile rispondere: c’è un diritto che va difeso, ma c’è anche una limitazione del diritto che va difesa”, ha argomentato Zuppi: “Non voglio fare Pilato – ha proseguito – se dovessi pensare a quello che abbiamo auspicato rispetto alla Costituzione, ma anche più in generale, forse ci vuole più incontro, più dialogo, anche nello scontro politico ci vuole una dialettica, che deve riguardare le sfide presenti. Ho l’impressione che su questo siamo ancora un pò lontani”.

Non sono mancate le domande sul tema principale dell’Assemblea, la “Ratio” sui Seminari. “C’è stata un’importante discussione, è stato fatto un bel lavoro sugli emendamenti presentati”, ha riferito il presidente della Cei in merito al documento approvato dai presuli durante i lavori.
Il testo, emendato secondo le indicazioni della Assemblea, sarà ora sottoposto alla conferma da parte del Dicastero per il Clero. “La gestazione è stata abbastanza lunga, il rischio era di arrivare fuori tempo massimo”, ha commentato Zuppi, definendo il nuovo documento, che offre orientamenti comuni e indicazioni condivise perché ogni singola Conferenza episcopale regionale possa costruire il progetto formativo dei propri seminari, un documento “di grande importanza per i preti e la formazione del clero”.

Marcia e preghiera per la Pace ad Assisi, in occasione dell’Assemblea della CEI. (Foto Siciliani – Gennari/SIR)

Riguardo allo scenario internazionale, il card. Zuppi ha risposto alle domande dei giornalisti sugli sviluppi della missione di pace in Ucraina portata avanti per incarico di Papa Francesco.
“Per completare la missione di pace si farà tutto quello che serve. Continua tutto l’impegno per i bambini e gli altri aspetti umanitari – ha assicurato – su richiesta delle autorità ucraine siamo concentrati sull’aspetto umanitario. La Chiesa lo fa già in tanti modi, basta pensare all’attività di solidarietà straordinaria della Chiesa greco cattolica”.
In merito al fatto che il conflitto in Ucraina sia stato oscurato dal conflitto in corso tra Israele e Hamas, Zuppi ha risposto: “Per noi no, la Chiesa i riflettori ce l’ha tutti quanti accesi, come per il Sud Sudan o il Nagorno Karabakh”.

“Le armi si fermino, non porteranno mai alla Pace!”

Il card. Pierbattista Pizzaballa (Foto Gennari/Siciliani – SIR)

La preoccupazione per la situazione internazionale e l’invocazione per la pace hanno caratterizzato tutte le sessioni dei lavori dell’Assemblea dei vescovi italiani riuniti ad Assisi la scorsa settimana, ma in particolare quella aperta dal videocollegamento con il card. Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che ha presentato la situazione attuale in Terra Santa. “
Un pensiero particolare alla Terra Santa e a tutti i conflitti in corso è stato rivolto dai vescovi italiani nella celebrazione eucaristica per la pace che si è svolta ieri pomeriggio nella Chiesa Inferiore della Basilica di San Francesco, al termine della processione partita dalla Basilica di Santa Chiara” si legge nel comunicato finale della 78ª Assemblea generale straordinaria dei vescovi italiani.
I presuli hanno approvato inoltre una Dichiarazione per la pace, sulla scorta degli appelli di Papa Francesco per la fine del conflitto tra Israele e Hamas e per la cessazione di tutte le guerre.
“Esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche” – hanno scritto i vescovi. “Guardiamo con dolore al Medio Oriente e rinnoviamo l’appello al ‘cessate-il-fuoco’, facendo nostre le parole di Papa Francesco: Le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi! Basta! Basta, fratelli, basta! A Gaza, si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi, tra i quali ci sono tanti anziani e bambini”.
“Non vogliamo – concludono – che la cultura dell’odio e del pregiudizio continui a seminare divisione, distruzione e morte. Questa è una sfida da affrontare insieme, non più procrastinabile. Nel cantiere della pace c’è posto per tutti”

M. M. N. Agenzia Sir