![A metà novembre il favonio di Sant’Alberto Magno A metà novembre il favonio di Sant’Alberto Magno](https://www.ilcorriereapuano.it/wp-content/uploads/2023/11/45meteo.jpg)
La fase centrale di novembre si è mostrata migliore rispetto alla prima decade. Nuvole, umidità, pioviggine e brevi piogge hanno avuto ancora voce in capitolo, ma non si sono ripetute precipitazioni di forte intensità.
Un dono gradito sono state le tre giornate di bel tempo (15, 17 e 18) che hanno interrotto il succedersi di cieli votati al grigiore. In particolare, dopo il ritorno di sereno avuto l’11, primo giorno di cielo sgombro da un mese esatto, il sole ha trionfato pure mercoledì, venerdì e sabato scorsi.
La sterzata del meteo fra il 14 e il 15 la si può definire radicale: dal cielo cupo, fosco e piovigginoso del martedì è uscito un mercoledì sfavillante di luce, con l’aria finalmente ricambiata e il vento da NW impegnato a fare pulizia.
La gagliarda corrente favonica ha recato aria molto asciutta, consentito un temporaneo guizzo della temperatura massima oltre i 20°C (record per metà novembre) e reso l’orizzonte limpidissimo proprio il giorno in cui si ricorda S. Alberto Magno, patrono dei cultori di scienze naturali.
La sera, con il foehn già a riposo e il conseguente calo termico a cielo ancora stellato, ecco le condizioni per nuovo assalto delle stratificazioni nuvolose giovedì 16, quando in serata è tornata a la tipica pioviggine delle perturbazioni atlantiche veloci e di modesta entità. Il flusso da NW, passato il fronte, non ha tardato a riaprire le schiarite fino ai più ampi rasserenamenti che hanno distinto tanto il venerdì che il sabato.
Venerdì 17, l’aria affluita da NW si è rivelata di notevole secchezza: al cadere del foehn, è seguito il canonico crollo della temperatura sia per l’orario serale sia per la bassissima temperatura di rugiada dettata dalla rinnovata massa d’aria.
All’aurora di sabato 18 si è accompagnata alla formazione di rugiada anche qualche traccia di brina nei campi aperti. Il giorno prefestivo, dal cielo azzurrissimo, non ha visto il ripresentarsi del vento discendente, perciò il flusso atlantico dominante ne ha subito approfittato.
Ecco, perciò, il tempo freddo, umido e stagnante di domenica 19, quando il satellite ha mostrato impietosamente buona parte del centro e Nord Italia ancora al sereno, eccetto il Levante Ligure e la metà Nord della Toscana.
Il freddo prodottosi di notte nelle vallate – intrappolato per la copertura nuvolosa poco dopo il levar del sole – è ristagnato fino a sera insieme alla forte umidità dovuta al ripresentarsi di una fitta e finissima pioviggine.
Dal nitore dei due giorni precedenti, ecco l’ennesimo capovolgimento del meteo, destinato a incupire il dì di festa. Il ciclo è andato avanti con la nuova e temporanea fase di libeccio di lunedì 20, dal cielo misto e aria da capo più mite.
Dopo la pioviggine della notte, il destarsi della tramontana scura e un rovescio di pioggia più ardita intorno alle 8,00-8,30 di martedì il vento da Nord è tornato a soffiare, ma le schiarite hanno tardato a farsi largo.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni