Fivizzano: è polemica sulla chiusura del sentiero che porta alla Cava Walton

L’accusa di Athamanta e Legambiente “un’area pubblica che è di fatto diventata privata”. La replica del sindaco Giannetti “il sentiero si trova in un’area pericolosa, l’ordinanza tutela solo i cittadini”

Un momento dell'attraversamento del sentiero 174 da parte di Athamanta
Un momento dell’attraversamento del sentiero 174 da parte di Athamanta

Cave di marmo, escursioni e rispetto per l’ambiente. È alta la polemica a Fivizzano per quanto concerne il mancato utilizzo del sentiero 174, ai piedi del monte Borla, che porta alle cave Walton. Ma per capire meglio la situazione bisogna fare un passo indietro, esattamente al primo ottobre quando Athamanta (associazione fortemente critica sulle attività estrattive nelle Alpi Apuane e per questo motivo ha scelto come nome quello di un fiore che si trova proprio sulle Apuane e che rischia l’estinzione) decide di attraversare il sentiero 174 e si trovano di fronte mezzi e uomini delle forze dell’ordine “mandate – scrivono sulla loro pagina facebook i rappresentanti di Athamanta – a presidiare l’area delle cave Walton, trattata come proprietà privata, ma in realtà fa parte degli usi civici di Vinca e quindi dei beni sociali inalienabili della collettività”.

Un momento dell'attraversamento del sentiero 174 da parte di Athamanta
Un momento dell’attraversamento del sentiero 174 da parte di Athamanta

L’arrivo delle forze dell’ordine è legato all’ordinanza del comune di Fivizzano che ne impedisce il transito ai cittadini per motivi di sicurezza, come evidenzia il sindaco Gianluigi Giannetti “Quel sentiero oggi passa in un’area pericolosa: per poter essere utilizzata da chi lì lavora occorrono presidi di sicurezza che chi va a fare una passeggiata non ha. Ecco perché il Comune, per la tutela della sicurezza di tutti, ha emesso un’ordinanza con cui vieta il transito e il passaggio sul sentiero, nel tratto specifico della cava”. Ma da Athamanta protestano per un’ordinanza “prevaricatrice” ed approvata dalla giunta due giorni prima dell’iniziativa del primo ottobre “giusto in tempo per tentare di bloccare la nostra escursione”. E sottolineano come sia grave la situazione ambientale alla cava “dove un anno fa abbiamo portato la nostra battaglia contro la devastazione, disegnando centinaia di fiori sulle pareti. Questo luogo si presenta oggi, a distanza di solo un anno, già stravolto. Sono evidenti i metri cubi che sono stati asportati”.

Un momento dell'attraversamento del sentiero 174 da parte di Athamanta
Un momento dell’attraversamento del sentiero 174 da parte di Athamanta

E poi rileva come non esista una vera variante per il sentiero 174 se non un altro percorso “lunghissimo, per lo più non tracciato e, quindi, pericoloso per chi ha il desiderio di attraversare quel luogo e ora non può più farlo. Queste vicende e questo principio di militarizzazione della montagna sono l’inizio di una nuova era di sfruttamento. Le Apuane sono solo un esempio di quello che succede in tutti quei luoghi in cui gli interessi privati e i processi estrattivi diventano padroni di un territorio. Con oggi si segna un nuovo allarmante passo di chi vorrebbe trasformare le Apuane soltanto in un distretto minerario, persino in una zona a protezione speciale interna al Parco”. Una dura presa di posizione che trova la piena solidarietà di Legambiente contro “la privatizzazione da parte della Walton, con il servile ausilio del comune di Fivizzano, di un bene comune”.

Il sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti
Il sindaco di Fivizzano, Gianluigi Giannetti

“Posso assicurare che il Comune non è servile con nessuno – risponde stizzito Giannetti – L’autorizzazione regionale prevedeva che la cava Walton trovasse una soluzione alternativa al sentiero 174 perché quel sentiero oggi ricade in un’area-cave, in un’area di estrazione e lavorazione quindi anche pericolosa. So che Cava Walton due mesi fa ha inviato una Pec al Cai proponendo due alternative per il sentiero che non prevedevano il passaggio all’interno della cava e il Cai per ora non ha risposto né ha avviato un’interlocuzione per trovare la migliore soluzione”. (r.s.)