Pontremoli: “Il dio dei poveri” è andato in scena alla Villa la Cartiera

Uno spettacolo teatrale per conoscere “da dentro” il dramma dell’immigrazione: questo è “Il dio dei poveri” una pièce teatrale scritta da Giacomo Pinelli e portata in scena con successo sabato 2 settembre, nella splendida cornice, della villa La Cartiera. Una storia in cui si intrecciano i fili dei ricordi dell’amore, del duro lavoro, della guerra, di una famiglia di emigrati italiani del primo ‘900, ma non così lontano dal mondo contemporaneo.
Ispirato alla corrispondenza tra emigrati lunigianesi e le mogli lontane, “Il dio dei poveri” è una pièce epistolare che tratteggia sogni, paure e aspirazioni dei milioni di italiani che lasciarono le proprie case ai primi del Novecento, in cerca di quella fortuna che distava un oceano.
Un progetto portato avanti da un gruppo di autori, attori locali, che ha saputo mescolare parola, musica e movimento, per un percorso emozionale e commovente che parla del passato ma che si rivolge al tempo presente.
Intensa, poetica, penetrante, variopinta la drammaturgia resa ancora più vibrante dalla suggestiva location dell’antica segheria, che dava davvero l’impressione di trovarsi in una fabbrica americana di inizio ‘900.
Ottima l’interpretazione dei tre attori chiamati sulla scena (Sara Lombardi, Gian Maria Felicetti e Luca Veroni) con una recitazione dinamica, vivace, drammatica, emozionante hanno saputo caratterizzare pienamente i personaggi della drammaturgia.
A fare da punto di contatto, di collegamento tra i vari momenti dello spettacolo, ci sono state le canzoni scritte ed eseguite da Riccardo Sordi. Piccoli affreschi in musica che illustravano con le note e le parole, i sentimenti e gli stati d’animo dei protagonisti. Alla fine meritati applausi, con l’annuncio di una replica a breve, il 23 settembre al Castello di Lusuolo, comune di Mulazzo.