Polemiche tra minoranza e amministrazione. Comunicato di Lega. FdI e FI che chiedono conto della situazione, specie del Cinema Ideal. La replica del sindaco, investiti oltre 30 milioni
Si avvicinano le elezioni amministrative, in calendario per il prossimo anno, e le forze di minoranza, unite, stanno cominciando a polemizzare con il Sindaco Gianluigi Giannetti e la sua Giunta, accusati di “non aver fatto seguire alle dichiarazioni gli interventi e alle promesse i fatti”. Vittorio Marini per Forza Italia, Gianfranco Colombani per la Lega, Giuseppe Oddoni per Fratelli d’Italia, in un comunicato, prendono di mira “gli stalli dei lavori nella Valle del Lucido” ed, in particolare, il silenzio sul cinema “Ideal” di Monzone, oggetto di continue polemiche per la sua fatiscenza, che crea problemi igienici, e non solo, a chi vi abita vicino. “Gli abitanti non tollerano più – scrivono Marini, Colombani e Oddoni – un edificio fatiscente al centro del paese e vicino alle case, ridotto a rifugio per topi e scarafaggi. Da anni aspettiamo di conoscere le intenzioni dell’amministrazione sul tipo di intervento: demolizione o ristrutturazione”.
La pronta replica del Sindaco ha inteso fare chiarezza su questo problema, ma ha rappresentato anche l’occasione per fare il quadro delle opere realizzate o in corso di esecuzione nella vallata, per dare una risposta ad un certo malcontento che vi serpeggia, alimentato anche dall’opposizione. “Sulla Valle del Lucido stanno ricadendo investimenti per oltre 30 milioni di euro, di cui 11 per il completamento, nei due lati, della variante di Gragnola-Santa Chiara”. Giannetti cita, poi, i 220 mila euro per la pavimentazione del Ponte di Monzone, i 400.000 per il centro sportivo e di protezione civile di Gragnola, i 70.000 per la strada di Carrigio, i 60,000 per i loculi a Monte dei Bianchi, i 180,000 per l’efficientamento energetico delle scuole di Monzone, i 120,000 per il Museo della Tecchia, i 400,000 per asfalti in vari paesi, i 100,000 per il campo sportivo e i 60,000 per il magazzino delle ferrovie di Monzone, i 300,000 per la strada di Aiola. Più articolata la risposta sulla questione cinema, “che è ancora di proprietà privata, ma in procinto di essere donato al patrimonio comunale, nella prospettiva e nell’intendimento di una sua riqualificazione. Con i nostri tecnici stiamo predisponendo gli atti per l’acquisizione e il nostro legale sta completando l’iter”, assicura il primo cittadino.
Non sembra poco. Ma allora cosa genera il malcontento? Sta alle forze politiche e agli amministratori studiarlo ed intercettarlo con risposte adeguate. Come mai, ad esempio, Monzone, da sempre un paese molto politicizzato, non ha, per la prima volta nella storia comunale, alcun rappresentante in Consiglio?
Andreino Fabiani