Riscrivendo la storia di Alberto Mondadori

Ha suscitato attenzione la storia della grande casa editrice fondata da Arnoldo Mondadori, mantovano di Ostiglia che col fratello Tomaso avvia nel 1913 una piccola società diventata un colosso con tanti protagonisti, insieme o divisi e con tante collane, riviste, giornali.
Sebastiano Mondadori figlio di Leonardo ha raccolto le vicende a cui appartiene (Verità di famiglia. Riscrivendo la storia di Alberto Mondadori, La nave di Teseo, Milano 2022), è stato di persona a Pontremoli, nell’ambito delle manifestazioni del Premio Bancarella 2023, a presentare il libro che esplora la figura complessa del nonno Alberto, figlio primogenito di Arnoldo col quale i rapporti affettivi e imprenditoriali sono stati difficili, di amore ma anche di tanta lontananza, a cominciare dalle stroncature del padre sulla vocazione a scrivere poesie del figlio.
Storia di una famiglia di povere origini che ha saputo costruire una fortuna solo con le proprie forze, fedele a un ideale di sobrietà. Il capostipite Arnoldo compra un casale sulla collina delle Silerchie a Camaiore e lo fa diventare una bella e grande casa ritrovo festoso delle voci più significative del panorama culturale italiano.
Alberto è la figura centrale del libro, il nipote Sebastiano presenta lo zio “pazzo di idee e prodigo d’impossibile” con le qualità incantatorie del visionario, esuberante, con “soprassalti umorali e istrionici” e una “euforia lugubre esposta alla prepotenza della nostalgia”. Ispiratore culturale, mecenate senza fondo, certamente un grande, stringe amicizie forti ma esposte anche al baratro di una fine improvvisa.
Solo alcuni nomi fra le tante frequentazioni: i registi Luchino Visconti e il cugino Mario Monicelli, i poeti Montale, Ungaretti, Sereni, Cesare Garboli e Giacomo Debenedetti maestri della critica letteraria: un impegno contro la cappa del conformismo culturale fascista Alberto fonda riviste, ma soppresse dalla censura fascista.
Si interessa alla cinematografia, al giornalismo con i settimanali “Tempo” e “Epoca”. Fare libri è per Alberto una funzione politica di rinnovamento civile, di educazione dei lettori arrivando anche alle fasce sociali più svantaggiate.
La Mondadori pubblica saggi di politica, economia, storia insieme alle questioni letterarie perché vuole fornire gli strumenti con cui interpretare il proprio tempo. Nel 1948 nasce la Biblioteca Moderna Mondadori.
L’immenso catalogo si suddivide nelle collane Medusa, Lo Specchio, gli Oscar, I Meridiani di massimo prestigio, i Narratori italiani e stranieri. Va crescendo un’ostilità famigliare; stravagante, contraddittorio, inaffidabile Alberto è raccontato nel furore e negli eccessi fino al tracollo finanziario.
Visse il tormento di una vocazione che si concretizza dal 1958 al 1967 con “Il Saggiatore”, titolo preso da Galileo: una repubblica ideale dei libri, una saggistica di alto livello per “liberare una società provinciale, arretrata e bigotta” ponendo le basi per “l’umanesimo scientifico” e guardare ad altre culture.
Il piano editoriale non dentro la Mondadori, ma autonomo: Alberto però ha gestito male i soldi, per evitare il fallimento la società viene liquidata, la Banca Commerciale di Mattioli apre una linea di credito garantita da Arnoldo il padre sempre amato.
Una storia d’amore senza lieto fine, una grande storia domestica, pubblica, composita narrata con delicata disposizione interiore.

Maria Luisa Simoncelli